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Ia: Data masters, corso innovativo per colmare il gap formativo e preparare professionisti

Di Redazione |

Roma, 19 dic. (Labitalia) – Per contrastare il gap formativo in ambito AI e formare i professionisti del futuro ad affrontare le sfide e le opportunità del futuro, nasce ‘Intelligenza Artificiale per tutti’, un corso di formazione innovativo che demistifica ed al contempo democratizza l’IA, rendendola accessibile a tutti, indipendentemente dal background tecnico. Il programma è progettato per fornire competenze pratiche e strategie concrete per integrare l’IA nelle attività lavorative quotidiane, puntando a migliorare produttività, efficienza e innovazione. A lanciarlo, Data masters, tech academy attiva nella formazione AI e nel continuous learning. Fondata nel 2022 da Luigi Congedo, Francesco Cipriani e Vincenzo Maritati, con oltre 15mila studenti iscritti e una piattaforma di upskilling e reskilling utilizzata da aziende per potenziare le loro academy aziendali, l’azienda continua ad arricchire il proprio catalogo formativo con corsi tecnici innovativi, che risultano sold out settimane prima del lancio. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale è sempre più presente nella vita quotidiana e lavorativa, il corso si distingue per il suo approccio pratico, chiaro e orientato ai risultati. Ideale per studenti, imprenditori, manager e curiosi digitali, ‘Intelligenza Artificiale per tutti’ offre le basi teoriche e gli strumenti pratici per comprendere le potenzialità dell’IA, con esempi concreti di applicazione in diversi settori. Il corso appena lanciato infatti, è progettato per rispondere a numerose esigenze e fornisce ai partecipanti conoscenze tecniche di base e avanzate, per comprendere il funzionamento di sistemi come GPT-4 e altre architetture di trasformatori, strategie pratiche per integrare l’IA nei flussi di lavoro e automatizzare le attività più comuni, consapevolezza etica, per un utilizzo responsabile e trasparente delle nuove tecnologie e casi studio concreti, per imparare da esempi di successo e applicarli alla propria realtà lavorativa. “Il futuro del lavoro non riguarda più solo le competenze umane o solo quelle delle macchine, ma la collaborazione tra le due. Con questo corso vogliamo eliminare la paura dell’ignoto e aiutare i professionisti a vedere l’AI come un alleato prezioso e non una minaccia,” afferma Luigi Congedo, presidente e co-founder di Data masters. “Il nostro obiettivo è semplice: rendere l’IA comprensibile e utile per chiunque, dal manager al libero professionista”. Con il supporto di esperti internazionali tra cui Donatella Taurasi, docente alla Haas school of business della Berkeley University (California) e l’analisi di scenari reali, il programma formativo punta a professionalizzare l’uso dell’IA, favorendo una maggiore collaborazione tra uomo e macchina. “Questo corso – afferma Taurasi – rappresenta il punto di partenza ideale nel mondo dell’IA e della gestione dei dati, adatto a tutta la tua organizzazione, dagli executive al personale più junior. Con un approccio pedagogico che ti pone al centro dell’esperienza, costruiamo insieme le fondamenta partendo dalla cultura del dato – elemento imprescindibile per l’evoluzione digitale – fino alle applicazioni più innovative. Attraverso quattro moduli progressivi, esploreremo il valore strategico dei dati nelle decisioni aziendali, i principi dell’IA e del machine learning, gli strumenti per la creazione di contenuti, fino alle sfide etiche e normative del settore. Il formato on-demand, arricchito da video lezioni, quiz e materiali di approfondimento, ti permette di gestire l’apprendimento secondo i tuoi ritmi, sempre supportato dal team docenti. Non si tratta solo di acquisire conoscenze, ma di sviluppare una mentalità data e decision-driven che ti permetterà di utilizzare efficacemente l’IA nella risoluzione dei problemi aziendali (e di affrontare i problemi causati dall’IA stessa), guidando il cambiamento in tutta la tua organizzazione”. “L’obiettivo di questo corso non è solo insegnare a utilizzare l’AI, ma guidare una nuova generazione di professionisti verso un uso strategico e responsabile di questa tecnologia. Vogliamo rompere le barriere che ancora circondano l’intelligenza artificiale. Vogliamo renderla accessibile a tutti, non solo agli esperti – prosegue Francesco Cipriani, ceo e co-founder di Data masters – perché l’AI non eliminerà la necessità di competenze umane; al contrario, le valorizzerà, rendendole indispensabili per interpretare i dati, prendere decisioni informate e innovare continuamente”. La collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale sta rapidamente emergendo come una delle dinamiche più significative nel contesto del lavoro del futuro, contribuendo alla creazione di un ‘lavoro ibrido’ che combina il meglio delle capacità umane con la potenza computazionale delle IA. Questo approccio rappresenta non solo una trasformazione tecnologica, ma anche una nuova visione di come le persone interagiranno con la tecnologia nel loro quotidiano professionale. Sono sette i modi in cui, secondo Data masters, l’IA valorizzerà le skills umane nel mondo del lavoro. 1) Aumento delle capacità cognitive e decisionali: l’IA è in grado di analizzare enormi quantità di dati in tempi brevissimi, identificando pattern e fornendo previsioni accurate. Questo consente agli esseri umani di prendere decisioni più informate e basate su dati concreti. Ad esempio, in ambito finanziario, i trader possono avvalersi dell’IA per analizzare i trend di mercato e ottimizzare le strategie di investimento, mentre in ambito medico, i medici possono fare affidamento su diagnosi supportate da IA, migliorando la precisione e velocizzando i processi. 2) Automazione dei compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto: IA può liberare il tempo delle persone da attività monotone e ripetitive, come l’immissione dei dati, la gestione di email e la pianificazione di appuntamenti. Automatizzando queste attività, i professionisti possono concentrarsi su compiti che richiedono creatività, empatia e intuizione. Nel settore della customer service, ad esempio, chatbot intelligenti possono rispondere automaticamente a domande frequenti, mentre gli operatori umani possono focalizzarsi su problematiche più complesse. 3) Supporto alla creatività e innovazione: contrariamente alla visione di un’IA che sostituisce l’essere umano, la collaborazione tra uomo e macchina stimola la creatività. Strumenti di IA come i generatori di contenuti, la musica generativa o i software di progettazione assistita sono in grado di fornire spunti e soluzioni innovative che i professionisti possono sviluppare ulteriormente. In questo contesto, l’intelligenza artificiale diventa un compagno creativo che potenzia le capacità umane, anziché sostituirle. 4) Miglioramento delle competenze e della formazione continua: Con l’evoluzione della tecnologia, nuove competenze sono richieste. Le IA possono essere utilizzate per sviluppare programmi di formazione personalizzati, basati sul profilo e sulle necessità individuali di ciascun lavoratore. L’apprendimento automatico (machine learning) può adattarsi ai progressi dell’individuo, ottimizzando i percorsi educativi e garantendo una formazione più efficiente. Inoltre, le AI stesse, come tutor virtuali, possono offrire feedback immediato, accelerando il processo di apprendimento. 5) Empatia e interazione umana nei contesti IA-driven: anche se l’IA è potente nell’automazione di processi analitici e operativi, l’aspetto umano resta fondamentale in molti settori. La capacità di comprendere emozioni e interagire con empatia è una caratteristica che l’IA non può replicare completamente. In un lavoro ibrido, le IA possono prendersi carico delle operazioni logistiche o di analisi, mentre gli esseri umani possono focalizzarsi su attività che richiedono interazioni sociali, gestione di conflitti, cura dei dettagli e supporto psicologico (come nel caso della salute mentale, del customer care e dell’educazione). 6) Prospettive di lavoro futuro, collaborazione anziché competizione: la visione tradizionale del ‘conflitto’ tra IA e lavoro umano sta evolvendo. In un lavoro ibrido, la tecnologia non è più vista come una minaccia, ma come un’opportunità per ampliare e migliorare le capacità umane. Le aziende che adottano un approccio collaborativo tra umani e IA stanno assistendo a una maggiore produttività e innovazione. In futuro, le persone potrebbero essere assunte per ‘co-creare’ con l’IA, sfruttando il meglio delle due parti per risolvere problemi complessi. 7) Flessibilità e work-life balance: un altro aspetto positivo della collaborazione tra umano e IA nel lavoro è la flessibilità. L’IA può gestire molti aspetti operativi delle attività professionali, consentendo ai lavoratori di personalizzare il proprio orario di lavoro, ridurre i tempi di spostamento e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Le tecnologie di intelligenza artificiale possono anche supportare il lavoro remoto, migliorando la comunicazione e la gestione di team distribuiti. “Il lavoro del futuro – afferma Congedo – non sarà un ‘lavoro sostituito’ ma un lavoro co-creato tra l’uomo e l’intelligenza artificiale. Questa simbiosi, dove le persone e le macchine collaborano in modo sinergico, promette di offrire una serie di benefici che spaziano dall’aumento della produttività alla creatività, alla sostenibilità. Per quanto riguarda le sfide, sarà essenziale che le organizzazioni si impegnino a garantire che l’introduzione dell’IA non crei disuguaglianze nel mercato del lavoro, ma piuttosto apra a nuove opportunità di crescita e innovazione per tutti”.

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