GLI ARCHEOLOGI SCOPRONO UNA CITTÀ DELL’ETÀ DEL BRONZO SEPOLTA NELL’ARABIA NORD-OCCIDENTALE, LA PRIMA SCOPERTA DEL SUO GENERE NELLA REGIONE

Di Redazione / 04 Novembre 2024

ALULA, Arabia Saudita, 2 novembre 2024 /PRNewswire/ — Una nuova ricerca archeologica ha portato alla luce un’eccezionale città dell’Età del bronzo nell’oasi di Khaybar, nell’Arabia nord-occidentale, confermando un’importante transizione dalla vita nomade e mobile alla vita cittadina stanziale nella seconda metà del terzo millennio a.C.

La scoperta lascia dedurre che oasi come Khaybar erano paesaggi attentamente controllati e apprezzati che, con l’avvento dell’agricoltura, hanno sostenuto popolazioni permanenti come centri di scambio e interazione con comunità mobili. Questa urbanizzazione nascente ebbe un profondo impatto sull’organizzazione socioeconomica della regione.

Nota come al-Natah, la città appena scoperta fornisce prove di aree funzionali differenziate, residenziali e funerarie, all’interno delle fortificazioni. Al-Natah fu costruita intorno al 2400-2000 a.C. e sopravvisse fino al 1500-1300 a.C. Ospitava circa 500 persone su una superficie di 2,6 ettari ed era protetta da un bastione in pietra che circondava l’oasi di Khaybar.

Gli abitanti di al-Natah vivevano in abitazioni in cui il piano terra era probabilmente utilizzato come magazzino e i piani superiori erano adibiti a spazio abitativo. Camminavano lungo strade strette e seppellivano i morti in tombe a torre a gradini. Preparavano il cibo con mortaio e pestello, producevano e commerciavano ceramiche e viaggiavano molto. Lavoravano i metalli, coltivavano cereali e allevavano animali.

Sua Altezza il Principe Badr bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan Al Saud, Governatore della Commissione Reale per AlUla e Ministro della Cultura per l’Arabia Saudita, ha dichiarato: “Questa importante scoperta archeologica evidenzia l’importanza mondiale del Regno nel campo dell’archeologia e conferma la profondità della civiltà che questa terra racchiude. Questa scoperta rafforza gli sforzi del Regno nella tutela del patrimonio culturale e storico e sottolinea l’importanza dello scambio di conoscenze e competenze con il mondo per accrescere la consapevolezza del nostro comune patrimonio umano”.

Sua Altezza ha aggiunto: “Questa scoperta conferma l’impegno del Regno nel preservare il patrimonio mondiale e promuovere il patrimonio culturale, in conformità con le disposizioni della Saudi Vision 2030. Sottolinea inoltre l’importanza di rafforzare le partnership internazionali per presentare questa ricca eredità alle generazioni future e al mondo intero”.

La scoperta è stata guidata dal dott. Guillaume Charloux del progetto archeologico Khaybar Longue Durée e del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS), e comprende i sauditi della Commissione reale per AlUla (RCU), la dott. ssa Munirah Almushawh, co-direttrice del progetto, e Saifi Alshilali, storico e membro della comunità locale di Khaybar.

La ricerca è stata sponsorizzata dalla RCU e dall’Agenzia francese per lo sviluppo di AlUla (AFALULA). Il team di archeologia, collezioni e conservazione della RCU sta dirigendo un ambizioso programma di ricerca archeologica ad AlUla.

La scoperta favorisce l’affermazione di AlUla e dell’Arabia Saudita come centri globali per la ricerca archeologica e il dialogo interculturale. Commissionando e sostenendo ricerche rivelatrici sulle attività umane del passato, la RCU sta dimostrando la sua leadership in campo archeologico e la sua custodia responsabile del patrimonio culturale.

Pubblicata sulla rivista peer-reviewed PLOS One, la ricerca contesta l’idea del nomadismo pastorale itinerante come stile di vita economico e sociale dominante nell’Arabia nord-occidentale durante l’antica e media Età del bronzo.

Il dott. Charloux ha affermato: “La nostra scoperta mette in discussione il modello dell’Arabia nord-occidentale nell’Età del bronzo. Al-Natah conferma che l’urbanistica rurale è emersa prima di quanto si pensasse, rendendo possibile considerare la complessità di un insediamento sedentario in un’oasi cinta da mura dell’Età del bronzo”.

Nella prossima stagione autunnale di lavoro sul campo, la RCU sosterrà 10 progetti archeologici che coinvolgono oltre 100 archeologi e specialisti associati nella contea di AlUla e Khaybar.

L’articolo è disponibile qui: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0309963

Per una galleria di immagini e didascalie, tra cui un rendering di come avrebbe potuto apparire al-Natah, visitare: https://drive.google.com/drive/folders/1_Jbw6gbmTHGG27DGtdyMcVwxc-M8y_k4

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