G7 2021 in Cornovaglia, bilaterale Draghi-Biden

Di Redazione / 13 Giugno 2021

(dall’inviata Ileana Sciarra) E’ durato mezz’ora il bilaterale tra il premier Mario Draghi e il presidente statunitense Joe Biden a margine dei lavori del G7 a Carbis Bay, in Cornovaglia.

Il premier Mario Draghi nel corso dell’incontro con il primo ministro canadese, Justin Trudeau lo ha “ringraziato per le sue scuse fatte in Parlamento per l’internamento degli italo-canadesi durante la Seconda guerra mondiale”. Il primo ministro canadese Justin Trudeau “ha incoraggiato il premier Mario Draghi a ratificare l’accordo Ceta tra Canada e Ue per aiutare a sbloccare il potenziale economico aggiuntivo tra i due Paesi”. I due capi di governo hanno discusso della “forte partnership tra Italia e Canada, compresi i valori condivisi ed i forti legami tra i due popoli”.

“Ci godiamo le interessanti sessioni di lavoro al G7, ma anche i tempi intermedi sono importanti!” twitta la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen condividendo una foto che la ritrae in un momento di conversazione, in una pausa dai lavori, col premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro canadese Justin Trudeau.

“Il punto è mandare un netto segnale che il G7 è serio sulla questione della difesa dei diritti umani e che dobbiamo lavorare insieme per eradicare il lavoro forzato dai nostri prodotti”. Così un funzionario della Casa Bianca ha spiegato che Joe Biden intende “fare pressioni sugli altri leader per un’azione concreta sul lavoro forzato per chiarire al mondo che noi crediamo che queste pratiche siano un affronto alla dignità ed un clamoroso esempio della competizione economica sleale della Cina”.

“Per questo è cruciale che denunciamo l’uso del lavoro forzato in Xinjiang e adottiamo azioni concrete per assicurare che la catena dell’approvvigionamento globale sia libera dal lavoro forzato”, ha detto ancora il funzionario affermando che si tratta di affermare “i nostri valori condivisi e chiarire quello che non tollereremo come Stati Uniti e G7”.

Si chiama ‘Build back better world’, ricostruire un mondo migliore, il piano per le infrastrutture globale che Joe Biden ed i leader del G7 lanciano dal vertice della Cornovaglia per “una competizione strategica con la Cina ed impegnarsi a concrete azioni per venire incontro all’enorme esigenza di infrastrutture nei Paesi a basso e medio reddito”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dalla delegazione della Casa Bianca al vertice del G7.

Nell’illustrare l’iniziativa, una fonte della Casa Bianca ha ricordato come “gli Stati Uniti e molti nostri alleati e amici nel mondo sono da tempo scettici nei confronti della Belt and Road Initiative della Cina”. “Abbiamo visto – ha continuato – il governo cinese mostrare una mancanza di trasparenza, bassi standard ambientali e per leggi di lavoro ed un approccio che ha lasciato molti Paesi in condizioni peggiori”.

“Ma finora non avevamo offerto un’alternativa positiva che riflettesse i nostri valori, i nostri standard ed il nostro modo di fare business”, ha spiegato ancora il funzionario della Casa Bianca presentando “l’ambiziosa, iniziativa di infrastrutture globale con i nostri partner che non sarà solo un’alternativa alla Belt and Road Initiative ma che la batterà perché offrirà una scelta di maggiore qualità”. Una scelta, ha concluso, che conferma la “fiducia che abbiamo nel nostro modello di sviluppo che riflette i nostri valori comuni”.

Un po’ di jogging e una nuotata nelle gelide acque dell’atlantico, in Cornovaglia. Boris Johnson in ‘versione sportiva’ prima di prendere parte alla seconda giornata del G7, che lo vede padrone di casa a ‘Carbis Bay’. Questa mattina, ritratto dai fotografi, il primo ministro inglese si è prima concesso una corsetta defaticante, poi si è immerso in acqua per una breve nuotata.

Le questioni post Brexit aperte fra Gran Bretagna e Unione europea che vengono anche definite come la ‘guerra delle salsicce’, fanno irruzione al G7 in Cornovaglia. L’atmosfera potrebbe essere rovinata dall’esito dei colloqui sulla piena attuazione del Northern Ireland Protocol prevista per fine giugno ma che Londra è pronta, secondo quanto ha indicato Downing Street, a rimandare unilateralmente per evitare il bando, al passaggio di carni congelate attraverso il Mare d’Irlanda, di fatto frontiera fra il Regno Unito e l’Unione europea. L’Unione europea, a sua volta, ha anticipato la sua intenzione di rispondere a eventuali violazioni dell’accordo sottoscritto dallo stesso Johnson.

“Credo che sia giusto dire che vi siano molti fraintendimenti in seno alla Ue sulla situazione in Nord Irlanda, in relazione all’accordo del Venerdì Santo”, ha detto Johnson in reazione alla richiesta da parte dei capi di Commissione Europea e Consiglio Europea che il Regno Unito applichi interamente l’accordo. Parlando con la Bbc, il premier britannico ha affermato che “abbiamo alcune soluziono pragmatiche” per risolvere la disputa. Ma non ha mancato poi di rivolgere una non tanto velata minaccia: “se non le troveremo credo che i nostri amici abbiano capito che è il principale dovere del governo britannico mantenere l’integrità territoriale del Regno Unito, ed è quello che faremo e che faremo a qualsiasi costo”.

In un’altra, più animata, intervista con Sky News, il premier britannico ha spiegato di avere “parlato con degli amici che sembrano non comprendere che il Regno Unito è un Paese unico, devono metterselo in testa”. Johnson si è detto pronto a invocare l’articolo 16 del protocollo che permette azioni unilaterali se l’applicazione porta a “gravi difficoltà economiche, sociali ed ambientali”.

“Credo che possiamo risolvere la questione ma dipende dai nostri amici ed alleati Ue capire che faremo tutto quello che è necessario, se il protocollo continuerà ad essere applicato così, allora noi ovviamente non esiteremo ad invocare l’articolo 16”, ha poi aggiunto.

“Non dimenticate che la stessa Ue ha invocato l’articolo 16 a gennaio per poter fermare il trasferimento di vaccini dalla Ue al Regno Unito”.

E’ prevalentemente ambientalista la protesta che muove da ieri sulle strade della Cornovaglia, cornice del G7. Anche oggi gli ambientalisti hanno animato le strade di Falmouth, dove è stato allestito il media center, alcuni indossando le maschere dei 7 grandi della terra: Joe Biden, Mario Draghi, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Justin Trudeau, Boris Johnson, Yoshihide Suga.

Al grido di ‘tell the truth’, dite la verità, i manifestanti hanno stazionato pacificamente una manciata di minuti di fronte al media center, prima di procedere con il corteo accompagnato a colpi di tamburo, con striscioni di denuncia e un mappamondo in fiamme in bella vista.

Oggi, come ieri, la protesta è inoltre arrivata anche via mare, con i surfisti che si sono dati appuntamento sulle coste della Cornovaglia per lanciare il loro grido in difesa del mare. La richiesta ai grandi della terra, univoca, è di un maggior impegno nella difesa del pianeta.

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Tag: esteri sicilia-province