Furto banche dati: procura rafforza pool, focus su atti sequestrati anche all’estero

Di Redazione / 28 Ottobre 2024

Milano, 28 ott. Un pool ad hoc per estrarre e analizzare ogni singolo dato ritenuto illecito. La procura di Milano rafforza la squadra, già corposa, di persone chiamate a mettere ordine negli archivi del gruppo Equalize, la società di investigazioni che avrebbe controllato, attraverso banche date riservate, più di 800mila persone. Oltre alla misura cautelare – sono quattro le persone finite ai domiciliari -, il provvedimento della Dda ha portato al sequestro dei diversi archivi, digitali e cartacei, trovati in un garage e nella sede a due passi dal Duomo.

Ma non solo: i documenti si trovano anche in Inghilterra e in Lituania. Nel Regno Unito c’era una società ‘gemella’ mentre la scelta di un Paese dell’Est era nata per aggirare eventuali inchieste giudiziarie. La piattaforma Beyond, a disposizione della presunta associazione per delinquere, “è collegata a due server centrali, uno situato a Londra e uno ubicato in Lituania”. In un’intercettazione Samuele Nunzio Calamucci, uno degli arrestati, svela: “noi abbiamo un server fisico che è qua … E poi il data center. Ho fatto delle unità di backup, una nella sede di Londra che abbiamo e un altro in Lituania, ti dico la verità perché era il posto più economico per comprare i server”.

Calamucci spiega a Enrico Pazzali, socio di maggioranza di Equalize e presidente della fondazione Fiera Milano, “che la collocazione di server all’estero è finalizzata a rendere più difficili eventuali indagini da parte degli inquirenti italiani” si legge negli atti. “La Guardia di Finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi co****ni? Una copia del server italiano, una copia del server in UK e una copia del server in Lituania. Noi, poi noi qui con questo di Milano, gli UK e in Lituania diciamo che è un peccato che non lo troviamo…” dice Calamucci e chiarisce: “Prendi e fai una rogatoria, vai a vedere, quando arrivi in Lituania…”. E l’ex super poliziotto Carmine Gallo, attualmente ai domiciliari, è lapidario: “Poi nessuno andrà in Lituania a vedere…”. Una frase che potrebbe non essere vera: la procura ha infatti sequestrato il server in Lituania, mentre sta valutando l’ipotesi di una rogatoria per l’altro server all’estero.

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