Roma, 14 giu. “Non è solo una questione tecnica e fiscale ma di etica sociale”. E’ netto il punto di vista dello scrittore Gianrico Carofiglio a proposito della patrimoniale sulla quale si è trovato concorde anche l’attore Alessandro Gassmann sostenendo in un tweet che “in momenti difficili, chi ha molto, può e, secondo me dovrebbe, dare a chi è in maggiore difficoltà”. Una misura che lo scrittore appoggia senza remore specificando di essere “favorevole, in forme ovviamente intelligenti e non punitive, perché la tassazione degli enormi patrimoni in una misura molto circoscritta corrisponde ad un obbligo minimo di solidarietà senza il quale le società non si reggono”
“Bisogna individuare – dice ancora Carofiglio – chi può pagarla senza subire alcun contraccolpo sulla qualità della sua vita. Una persona che ha 500 o 1.000 appartamenti, e ce ne sono, – si chiede lo scrittore – che tipo di danno riporterebbe con la patrimoniale? Ovviamente nessuno. Mentre invece il beneficio che deriva dalla redistribuzione di questa piccola parte di enormi patrimoni è enorme sia per gli individui sia per la società e l’economia. Nel senso che aumenta la possibilità di spendere e quindi produce crescita e sviluppo”. Carofiglio tiene a sottolineare che la reazione di “coloro quali sostengono che non bisogna aumentare le tasse parlando di patrimoniale o è strumentale oppure è segno di una scarsa comprensione del problema, perché evidentemente si tratta di tutt’altro”.
Per Carofiglio, infatti, “non si tratta di aumentare le tasse sul reddito, non si tratta di accanirsi sui cittadini perbene che pagano già tutto quello che devono pagare su quello che guadagnano, ma si tratta di operare, su una minuscola parte ultra ricca della popolazione che ha tutto incluso il superfluo, un piccolo prelievo che serve a garantire un minimo etico di solidarietà. In una democrazia avanzata – conclude Carofiglio – questo è indispensabile, diversamente salta tutto”.