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Fisco: Consulenti lavoro, serve maggiore flessibilità nei piani di rateizzazione
Roma, 26 mar. (Labitalia) – Una maggiore flessibilità nei piani di rateizzazione, con la possibilità di estendere il periodo di pagamento fino a dieci anni e di prevedere ‘rate di importo fisso e uguale’ per consentire al contribuente una ‘più agevole pianificazione finanziaria del debito da estinguere’. Ma anche posticipare il termine del versamento della prima o unica rata, stabilita dal comma 2, art. 1, del Disegno di Legge n. 1375, dal 31 luglio 2025 al 31 ottobre 2025. Sono alcune delle proposte avanzate dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro audito oggi presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica in merito al citato disegno di legge recante disposizioni sulla rateizzazione a lungo termine dei carichi fiscali. La Categoria condivide l’intento della norma di introdurre nuove misure per l’estinzione dei debiti tributari dei contribuenti in difficoltà, come “la previsione innovativa del comma 13 dell’art. 1, che stabilisce la decadenza dalla definizione agevolata solo in caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento di otto rate, anche non consecutive, di quelle in cui il debito è stato dilazionato”, si legge nel documento che presentato in audizione. Inoltre, in favore dei contribuenti decaduti dalla rottamazione-quater, “oltre alla riammissione prevista dall’articolo 3-bis, commi 1 e 2, del D.L. Milleproroghe 2025”, il Cno propone di “introdurre la possibilità di ripresentare una nuova richiesta di definizione agevolata, per gli stessi debiti, secondo le nuove modalità stabilite dal Ddl”. Allo scopo, poi, di favorire la riduzione del magazzino dei carichi, si chiede di applicare anticipatamente il meccanismo di discarico automatico, previsto dall’art. 3 del D.Lgs. n.110/2024 e di introdurre un “meccanismo semplificato di compensazione dei crediti fiscali emergenti dal modello dei Redditi, dal modello Irap o dalla dichiarazione Iva con i carichi risultanti presso l’agente della riscossione, riducendo la burocrazia e aumentando le possibilità di riduzione del magazzino”, concludono i professionisti.