Roma, 20 mag. (Labitalia) – Dal “portare aiuto” al “portare sviluppo”, favorendo crescita economica sostenibile, inclusione sociale ed equità in loco. La cooperazione internazionale sempre più si muove in questa direzione, ma in Paesi nei quali il peso sociale ed economico dell’analfabetismo e del gap educativo è enorme, il perseguimento di questi obiettivi non può prescindere da attività volte alla diffusione dell’istruzione universale e di programmi di formazione ad alto valore aggiunto. Questo è stato il focus dell’appuntamento di apertura dell’ultimo giorno di Codeway Expo, la manifestazione di Fiera Roma dedicata alla Cooperazione allo Sviluppo Internazionale. Il convegno, organizzato assieme a Enel Foundation, partner scientifico della manifestazione, si è focalizzato proprio sull’importanza di sviluppare profili di alto livello in un’ottica di formazione delle competenze necessarie a far compiere quel salto di qualità al continente africano indispensabile per raggiungere un futuro sostenibile e sbloccare tutti i vantaggi che la transizione ecologica porta con sé. “Siamo convinti -ha sottolineato Carlo Papa, managing director della Fondazione Enel – dell’importanza della formazione quale pilastro dello sviluppo sostenibile e pronti a convergere con istituzioni e privati per aumentare l’impatto di tutte le iniziative in campo”.
Tutti i partecipanti del panel, attori, profit e no profit, della cooperazione internazionale, delle istituzioni e del mondo accademico, hanno convenuto sulla cruciale importanza di lavorare sul fronte delle riforme dei sistemi educativi, sulla diffusione di tecniche e strumenti di formazione e didattica. Il tutto, enfatizzando il concetto di give back, per permettere a coloro che hanno beneficiato di tali occasioni di crescita di riversare sul tessuto economico-sociale della propria comunità locale le nuove competenze acquisite, innescando una leva di cambiamento e di sviluppo sostenibile dei popoli. Sempre nella mattinata di oggi, a cura di Coordinamento Regione Emilia-Romagna, si è tenuto l’appuntamento dedicato alla emergenza Ucraina, nel quale sono stati illustrati gli sforzi e le buone pratiche messe in atto dal Sistema regionale italiano per fare fronte a questa drammatica crisi. “È emerso con evidenza -ha sottolineato il coordinatore di Codeway Expo Wladimiro Boccali – come anche in questa occasione Regioni e Enti locali si siano dimostrati fondamentali nella costituzione dei progetti di cooperazione e nel supporto con ‘aiuti dal basso’”.
Il ciclo di incontri dell’Organizzazione internazionale italo-latina americana a Codeway si è concluso con la rassegna dei progetti di cooperazione in campo. Il segretario culturale Jaime Nualart ha parlato della cultura come elemento trasversale di tutti i settori della Cooperazione, illustrando ai presenti i corsi di formazione, i premi a sostegno delle industrie creative latinoamericane e gli eventi volti a far conoscere la cultura dei Paesi latinoamericani in Italia. Cooperazione spaziale, telemedicina, progetti Steam, sminamento umanitario e borse di studio, sono state invece le attività illustrate dalla Segretaria Tecnico-scientifica Ribeiro Viana che ha posto l’accento sulla volontà di questo settore di stare al passo con i tempi, aprendosi a nuove tematiche, come appunto la diplomazia in campo spaziale, cogliendo le grandi sfide del momento.
Ha concluso l’incontro la segretaria socio-economica Canahuati che ha messo in risalto i progetti del suo settore relativi al turismo sostenibile e la partecipazione di Iila ai principali eventi fieristici italiani, promuovendo lo scambio di buone pratiche ed esperienze tra le pmi italiane e latinoamericane. Canahuati ha infine sottolineato che IILA è un grande strumento a servizio dell’America Latina e Caraibi per rafforzare il partenariato tra l’Italia e la regione. L’appuntamento finale di Codeway si è svolto attorno al tema della sfida della transizione ecologica nei Paesi emergenti, un equilibrio difficile tra sviluppo economico, sostenibilità e tutela dell’ambiente. “La sfida dell’Agenda 2030 -ha spiegato Roberto Colaminè, vice direttore dgcs ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale- non riguarda solo l’ecologia, l’idea di una nuova economia, circolare, rispettosa dei valori dell’uomo è il vero cuore dello sforzo di avvicinamento tra mondo profit e mondo no profit”. E ha sottolineato come la cooperazione italiana voglia accompagnare i Paesi emergenti in un percorso di sviluppo sostenibile.
Luca Maestripieri, direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), ha sottolineato la necessità di azioni concertate per operare nei Paesi partner. “È fondamentale mettere a disposizione la formazione, così come il nostro know how a livello imprenditoriale, di progetti che sono presenti anche nei contesti più difficili”, ha detto. I soggetti che operano nel settore della cooperazione allo sviluppo devono “riuscire a trovare il modo di mettere a fattor comune le risorse pubbliche con i finanziamenti privati, in modo da creare le condizioni per perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite” ha concluso.
Gli altri protagonisti del tavolo, Giorgio Barbaglia, responsabile energie rinnovabili Africa, Programma Dream, Comunità di Sant’Egidio, Michael Riedi, senior analyst di Cassa Depositi e Prestiti, Silvio Gentile, ceo di Green Utility SpA e Daniele Gizzi, responsabile settore ambiente ed economia circolare Confartigianato Imprese, si sono ritrovati unanimi nel sostenere che “nonostante l’isterismo del momento”, la ‘giusta’ transizione ecologica intrapresa, la rincorsa verso le tecnologie rinnovibili, il cammino nella direzione della decarbonizzazione potranno forse rallentare momentaneamente, ma non arrestarsi. Nel nome di una scelta che oltre che etica e sostenibile è anche economicamente strategica.