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Energia: incontro regione Veneto e imprese, ‘intervenire in modo strutturale’ (2)
Nelle scorse settimane Confindustria Veneto, con il presidente Enrico Carraro e l’Advisor Andrea Bolla, hanno attivato un dialogo costante con la Regione, che ha compreso la gravità del problema e condiviso l’esigenza di agire in maniera adeguata affinché il Governo agisca tempestivamente con scelte coraggiose e responsabili. L’incontro di oggi è stata l’occasione di un ulteriore confronto – arricchito dalle testimonianze del Delegato e Presidente del Gruppo Tecnico Energia di Confindustria nazionale Aurelio Regina e dai presidenti di Federacciai e Assocarta Alessandro Banzato e Lorenzo Poli – per definire, per quanto di sua competenza, una strategia basata su interventi di breve e di medio-lungo termine.
Nel breve termine supportare le necessità delle imprese del territorio (in particolare quelle che appartengono ai settori maggiormente energivori) nei confronti del Governo, affinché metta a loro disposizione adeguati ristori per i maggiori costi di approvvigionamento di energia sostenuti. Nel medio-lungo termine, a livello strutturale, invece: promuovendo la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, in particolare (da biomassa/biogas e fotovoltaico), assicurando che i procedimenti autorizzativi si svolgano nei termini previsti dalla normativa vigente e intervenendo laddove necessario, con provvedimenti regionali per introdurre semplificazioni procedurali; evitando di introdurre limiti e vincoli alla realizzazione di impianti non previsti dalla normativa nazionale e dalle altre regioni che andrebbero a penalizzare ulteriormente gli investimenti sul nostro territorio; considerando le opportunità offerte dalla termovalorizzazione, favorendo la realizzazione di impianti di ultima generazione che essendo al servizio di imprese appartenenti a specifiche porzioni di territorio potrebbero costituire una modalità di smaltimento di rifiuti alternativa alla discarica, più evoluta rispetto a quelle esistenti e di minore impatto ambientale.
Un particolare approfondimento è stato fatto sul tema del gas e sull’opportunità di sfruttare i giacimenti italiani di metano al posto di aumentarne l’importazione. Attraverso investimenti a carico delle compagnie petrolifere, potrebbero essere potenziati gli impianti già esistenti (nessun giacimento nuovo, né alcuna riapertura di quelli chiusi) per raddoppiare la quantità estratta da destinare a prezzo concordato ai settori più esposti ai costi energetici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA