Roma, 5 set. (Labitalia) – “Chiamiamo ad un incontro tutte le forze politiche impegnate nella campagna elettorale, per parlare di istruzione e formazione professionale. Non si capisce come mai un tema così sensibile per il futuro del paese e che riguarda decine di migliaia di giovani in Italia sia pressoché assente nei programmi dei principali partiti e coalizioni. Non è la prima volta che ci troviamo a spronare ad un serio dibattito sul sistema educativo in Italia che non è fatto solo di percorsi ‘tradizionali'”. E’ quanto osserva Paola Vacchina, presidente Forma, con Adnkronos/Labitalia.
Nell’anno formativo 2020-21 la IeFP degli enti accreditati ha interessato 151.641 allievi (14-18 anni), pari al 5,7% di tutti gli studenti frequentanti i percorsi di scuola secondaria superiore in Italia e al 32,8% degli studenti iscritti ai percorsi offerti dall’Istruzione professionale statale. Nel nord Italia, dove è più diffusa, la IeFP coinvolge oltre il 10% dei ragazzi, con ottimi risultati in termini di successo formativo ed occupazionale. Una percentuale bassissima però se paragonata a paesi manifatturieri come il nostro quali la Germania. La IeFP ha come perno un modello basato sulla alternanza, sull”educazione al e attraverso il lavoro’, in stretta collaborazione con migliaia di imprese.
A tre anni dal completamento del percorso di IeFP lavora il 69% dei diplomati e il 62% dei qualificati, con un tasso di coerenza rispetto al percorso formativo del 76% tra i diplomati e del 72% tra i qualificati.“I mestieri a cui prepariamo tanti giovani e non solo giovani -prosegue la presidente- sono funzionali alla transazione ecologica e digitale, valorizzano le risorse e le necessità territoriali, collaborano con eccellenti risultati con tutto il mondo produttivo. Il mondo della formazione professionale ritiene che un confronto sia doveroso”.