Elezioni in Francia, oggi è il giorno del ballottaggio tra Macron e Le Pen. Gli elettori d'Oltralpe tornano alle urne per scegliere il loro prossimo presidente tra i due candidati che hanno superato il primo turno, il presidente uscente e la leader del Rassemblement National. I seggi si sono aperti oggi in alcuni territori d'Oltremare: ad aprire le danze è stata la collettività di Saint-Pierre-et-Miquelon, nell'Oceano Atlantico, alle 8 locali, le 12 a Parigi.
Nella Francia metropolitana i seggi, aperti alle 8, saranno a disposizione degli elettroni fino alle 20 di oggi; non potranno essere pubblicate interviste, sondaggi o altri pronostici.
Alle 12 l'affluenza alle urne è stata del 26,41%, in aumento rispetto al primo turno di due settimane fa (25,48%), ma in calo rispetto al secondo turno del 2017 (28,23%). Anche cinque anni fa il ballottaggio fu tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron. I dati sono stati comunicati dal ministero dell'Interno. Mentre è stata del 63,23% l’affluenza registrata alle ore 17. Si tratta di oltre oltre due punti in meno rispetto al 2017: è quanto riferisce il ministero dell’Interno della Francia.
Accompagnato dalla moglie Brigitte, Macron ha votato nel seggio di Le Touquet, comune del dipartimento del Passo di Calais, lo stesso dove si trova Henin Beaumont, la città in cui ha votato Marine Le Pen. Marine Le Pen ha votato invece nel suo collegio di Henin-Beaumont, nel nord della Francia, intorno alle 11. Lo riferiscono i media francesi.
Sono circa 48,7 milioni di francesi chiamati a scegliere, così come già nel 2017, tra due candidati dai programmi radicalmente opposti – divisi su una molteplicità di temi, dall'Europa, all'economia, al potere d'acquisto, alle pensioni all'immigrazione – chi dovrà guidare il Paese presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea in un contesto internazionale particolarmente teso, dominato dalla guerra che si combatte alle porte dell'Unione Europea.
Due rivali che sembrano più che mai incarnare due Paesi diversi, sottolinea 'Le Figaro', ricordando che il voto segue un quinquennio costellato da una serie di crisi a ripetizione, dai 'gilet jaunes' alla pandemia da Covid.
Grande incognita del voto resta l'astensione, che rischia di essere alta, anche più di quella registrata al primo turno (26,31%). Così come le schede bianche o nulle, che nel 2017 avevano fatto registrare un record. Gli ultimi sondaggi pronosticano un'astensione compresa tra il 26 e il 28%, inferiore comunque al record registrato per un ballottaggio nel 1969: il 31,1% degli aventi diritto.
L'altro elemento di incertezza è il voto di chi non si ritrova il proprio candidato al ballottaggio perché eliminato al primo turno: particolarmente corteggiati dai due finalisti sono stati dal 10 aprile gli elettori di Jean-Luc Mélenchon, che potrebbero però scegliere la via dell'astensione.
Tutto lascia immaginare, sottolinea Le Monde, che il risultato del voto di oggi vedrà i due candidati più vicini rispetto a cinque anni fa: basti pensare che i tre aspiranti presidenti dell'estrema destra, Marine Le Pen, Eric Zemmour e Nicolas Dupont-Aignan cumulano assieme il 32,3% dei voti, che i candidati dei due partiti tradizionali, Valérie Pécresse e Anne Hidalgo, hanno ottenuto un risultato bassissimo.
Nel 2017 Macron aveva ottenuto il 66,1% dei voti contro il 33,9% di Le Pen. L'ultimo sondaggio Ipsos-Sopra Steria per Le Monde, pubblicato venerdì, dava il 56,5% a Macron e il 43,5 a Le Pen. Il voto di oggi, dunque, commenta ancora il quotidiano francese, non potrebbe limitarsi a essere un semplice remake di quello del 2017.
Lo stesso Emmanuel Macron si trova in una posizione diversa da allora, non è più un candidato nuovo, quello che aveva fatto irruzione sulla scena politica cinque anni fa con la promessa del rinnovamento. E' stato all'Eliseo per cinque anni, è portatore di un bilancio, ha attraversato prove diverse e si è attirato rancori e risentimenti.