Roma, 15 giu. Non c’è ancora un’Europa unita quando parliamo di statistiche sul mondo dei libri: dai dati sulla lettura a quelli sulle traduzioni, ogni Paese conduce indagini in maniera autonoma, rendendo così difficile l’analisi complessiva delle tendenze. Lo dimostrano due studi di Aldus Up, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata dal programma Europa Creativa dell’Unione europea e coordinata da Aie, pubblicati sulla piattaforma del network il 16 giugno in occasione della Bologna Children’s Book Fair. “Queste ricerche – spiega Piero Attanasio, responsabile delle relazioni internazionali dell’Associazione Italiana Editori (Aie) e direttore scientifico di Aldus Up – sono un primo passo per definire una proposta di una metodologia di rilevazione condivisa, che possa permettere all’Europa di fare un salto di qualità nell’analisi statistica in campo editoriale: essere in possesso di dati omogenei è il prerequisito per ogni azione efficace a livello europeo a sostegno della lettura e dello scambio di diritti di traduzione tra Paesi”.
Le ricerche sono state realizzate da Aie (per la parte sulle traduzioni) e dalla Norwegian Publisher Association (NPA) con il supporto della Foundation Germán Sánchez Ruipérez (per la parte sulla lettura), con il coordinamento e il contributo del dipartimento di studi sul libro Johannes Gutenberg della University di Magonza (JGU). La rete della Federazione degli Editori Europei (FEP) è stata preziosa nella ricerca delle fonti.
Per le indagini sulla lettura, sono state prese in considerazione 24 indagini condotte in 20 Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Paesi Bassi e, fuori dall’Ue, Regno Unito, Norvegia e Turchia. Il dato più rilevante è la mancanza di una definizione comune di lettura: per alcuni Paesi si prendono in considerazione solo i libri a stampa (talvolta solo alcune tipologie di questi), in altri anche ebook e audiolibri, in altri ancora si includono periodici cartacei, siti Internet, anche social network.