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Da multiutility a Life Company, la nuova visione di A2A

Di Redazione |

Prendersi cura del benessere delle persone offrendo servizi essenziali, dalla generazione, vendita e distribuzione di energia alla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, dall’illuminazione pubblica al servizio idrico integrato, dalle soluzioni smart per la città al teleriscaldamento. Andando oltre il concetto di multiutility, A2A si propone come una Life Company per indicare la visione più profonda dell’azienda che guida le attività del gruppo: la vicinanza alle persone, la conoscenza dei territori, una sostenibilità di lungo periodo, la trasparenza, l’innovazione. Il tutto per generare un impatto positivo sulla qualità della vita e a tutela del Pianeta. “Vogliamo raccontare il nostro purpose, la nostra ragion d’essere. Abbiamo scelto di definirci una Life Company quando stavamo scrivendo il nuovo piano industriale: ci occupiamo di acqua, aria, ambiente, terra ed energia, elementi fondamentali per la vita. Nel senso che ci occupiamo della qualità della vita delle persone e delle comunità che serviamo”, spiega all’Adnkronos Carlotta Ventura, direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A. La mission aziendale in ottica di sostenibilità si declina nel piano industriale decennale che prevede investimenti in progetti allineati all’Agenda 2030 dell’Onu e misurati secondo gli indicatori di performance Esg. “Il piano industriale, presentato a gennaio 2021, mette a terra il purpose di Life Company e ne è la realizzazione concreta. E’ un piano decennale, che si occupa di infrastrutture, da 16 mld di investimenti su due pilastri – economia circolare e transizione energetica – e guidato dalla sostenibilità”, spiega. Sei i miliardi destinati all’economia circolare: recupero di calore disperso, riduzione delle perdite idriche e chiusura del ciclo dei rifiuti i principali driver; dieci i miliardi a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi con due principali azioni strategiche, ovvero l’accelerazione nella crescita delle rinnovabili e il supporto alle esigenze di flessibilità del sistema elettrico. Non solo: nel lungo termine “stiamo lavorando all’aggiornamento del piano e misureremo tutto quello che facciamo secondo i criteri della tassonomia europea”. Essere una Life Company si concretizza anche nel “comportamento quotidiano di ogni persona di A2A, un’azienda da 13mila dipendenti, tutti occupati a dare il proprio contributo per una crescita sostenibile” . A certificare la coerenza del purpose con le azioni, i numeri del Bilancio Integrato 2020: 1,85 miliardi di euro il valore economico distribuito agli stakeholder sui territori; 738 milioni di euro di investimenti, di cui l’80% in linea con gli Sdgs dell’Agenda 2030; riduzione del 10%, rispetto al 2019, del fattore di emissione di anidride carbonica (CO2) delle attività del Gruppo e crescita del 6% della quota di produzione di energia da fonti rinnovabili. Per citarne alcuni. D’altro canto, è il contesto globale ed europeo a tracciare la rotta per la transizione ecologica, una strada obbligata per Paesi, imprese e cittadini verso un nuovo modo di fare economia e nuovi stili di vita. “La transizione ecologica è un obbligo, non abbiamo alternative, è evidente che vada portata a termine cercando di non lasciare indietro nessuno nel passaggio tecnologico e culturale che stiamo attraversando. Una transizione non è mai semplice, occorre perseguirla con determinazione e senso del contesto”, conclude Ventura.

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