Milano, 21 ott.Bergamo e Brescia, insieme, sono il quarto polo italiano culturale italiano per valore aggiunto e occupazione: a stabilirlo è il recente studio di Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Fondazione Cariplo, Regione Marche, Istituto per il Credito Sportivo, ‘Io sono Cultura 2022’ presentato nei giorni scorsi a Milano.
La ‘Capitale della Cultura 2023’, che vede appunto Bergamo e Brescia riunite, rappresenta uno dei principali elementi di traino, in valori assoluti, nell’economia culturale del nostro Paese e risulta determinante, subito dietro lo strapotere milanese, nel collocare la Lombardia, con più di 23 miliardi di euro e 343 mila addetti, ai vertici del panorama culturale italiano. Il settore Cultura, per quel che riguarda Bergamo e Brescia, insieme, sviluppa 3.256.600.000 di euro di valore aggiunto (il 3,7% del totale sviluppato dal nostro Paese), con 55.700 persone occupate nel settore (il 3,8% del totale nazionale).
La ‘Capitale della Cultura 2023’ è inoltre nelle primissime posizioni in Italia per sviluppo di attività ‘core’ e ‘creative driven’, con un valore rispettivamente di 1 miliardo e 490 milioni di euro (il 3% del totale nazionale) e 1 miliardo e 766 milioni di euro (pari al 4,4% del comparto italiano). “La cultura -commenta il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori- è innanzitutto strumento di crescita individuale e di coesione sociale, e fornisce fondamentali strumenti critici per affrontare i temi della contemporaneità, ma è anche un fattore decisivo per la crescita economica di dei territori”.
“In pochi anni -prosegue Gori- i settori culturali e creativi hanno guadagnato una posizione di primo piano nel quadro già eccellente dell’economia bergamasca, in stretto dialogo con la manifattura ed il turismo. E lo stesso per Brescia. Lo studio di Symbola consente inoltre di apprezzare le straordinarie potenzialità e il ruolo di primo piano che le due città insieme, unite in un unico polo territoriale, possono esprimere alla scala nazionale ed europea”.
“Bergamo e Brescia Capitale della Cultura ci aiutano a capire meglio il loro ruolo in Italia -sottolinea Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola-. Non solo un importante settore economico, alla base della nostra identità, ma un formidabile fattore produttivo per tutta l’economia. Creatività e bellezza sono la chiave di volta del nostro software power in molti settori e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità, all’innovazione, alla sostenibilità. Per questo l’Italia, e in particolare Bergamo e Brescia, possono essere protagoniste del Nuovo Bauhaus fortemente voluto dalla Commissione Europea per accompagnare ed orientare la transizione verde”.
“Da tempo -aggiunge il sindaco di Brescia, Emilio Delbono- anche nell’industriosa Brescia abbiamo capito come la cultura crei valore. La cultura non è, o non è più, un settore in cui si investe a fondo perduto, più per coscienza di buon amministratore che per reale interesse pubblico o privato. La cultura è a tutti gli effetti un settore produttivo che genera valore economico oltre che di accrescimento per coloro che hanno l’interesse ad usufruirne. La ricerca ‘Io sono Cultura’, apprezzabile ancor di più perché ci permette, prima di tutto, di avere numeri concreti a suffragio dei nostri intenti, ci dimostra che possiamo fare ancora molto per incrementare il nostro sistema produttivo culturale, ma che la spinta creativa che ci sta avvicinando all’avvio di Capitale italiana della Cultura è propulsiva anche sotto questo aspetto. Sono certo -conclude- che il prossimo anno ne coglieremo i frutti, consapevoli che il cambio di visione culturale, che abbiamo operato in questo decennio di amministrazione, ci accompagnerà anche in futuro”.