“Tutti i vaccini sono buoni -ha puntualizzato Vaia- per evitare la malattia grave e l’ospedalizzazione, dipende da come li utilizziamo e in quale fascia di età. Tutti i vaccini possono avere delle reazioni avverse, ovviamente in dimensioni sempre più ridotte, ma tutti i vaccini possono darci delle reazioni avverse. E tutti i vaccini hanno una bassa, bassissima percentuale di possibilità di farci avere qualche ulteriore contagio, che non ci dà la malattia grave, ci dà una scarsissima sintomatologia. E quindi evita assolutamente il pericolo più importante della ospedalizzazione e del conseguente eventuale accesso in rianimazione e mortalità”.
“Ora finalmente la decisione è stata presa: tutti coloro che sono al di sotto dei sessanta anni non devono fare Astrazeneca, tutti coloro che sono sopra i sessanta anni possono fare Astrazeneca sia in prima che in seconda dose. A coloro che hanno fatto la prima dose di Astrazeneca e che sono sotto i sessanta anni potremmo inoculare un altro vaccino rna messaggero”.
“Non c’è nessun problema, tre mesi fa colleghi autorevolissimi inglesi e spagnoli avevano portato avanti uno studio di vaccinazione eterologa, tra prima dose di un vaccino ad adenovirus e seconda dose vaccino a rna e questi colleghi hanno visto che la nostra capacità di formare anticorpi addirittura era potenziata. Quindi -ha concluso Vaia- dico ai cittadini: fidatevi della scienza, finalmente abbiamo una linea chiara”.