Milano, 16 giu. (Adnkronos Salute) – “I pazienti affetti da malattie cardiache, e in particolar modo da patologie valvolari, sono vulnerabili in caso di Covid-19 perché presentano un rischio notevole di morbilità e mortalità”, come “afferma da tempo la European Society of Cardiology (Esc)”, Società europea di cardiologia. “Eppure, durante il picco della pandemia nel 2020, secondo uno studio condotto dalla Società italiana di cardiologia interventista (Gise), un cardiopatico su due non si è sottoposto ad alcuna visita di controllo per paura del contagio, nonostante in Italia ci fossero protocolli specifici e percorsi differenziati rispetto ai pazienti Covid, sia negli ospedali pubblici che nelle strutture private”. Lo ricordano i promotori della campagna di sensibilizzazione ‘#Ascoltalo’, che si è svolta in aprile, ma veicola un messaggio sempre valido: parola d’ordine prevenzione.
Senior Italia FederAnziani, federazione delle associazioni per i diritti della terza età, Esc, World Heart Federation, International Atherosclerosis Society e Fh Europe (The European Familial Hypercholesterolaemia Patient Network) invitano le persone a “non sottovalutare i sintomi delle cardiopatie e sottoporsi a una diagnosi tempestiva. Da molteplici studi e indagini – sottolineano in particolare gli esperti – è emersa una criticità evidente per quanto riguarda le patologie valvolari”. Giuseppe Speziale, cardiochirurgo di fama internazionale – si legge in una nota – con oltre 6mila interventi all’attivo, mille dei quali di chirurgia mininvasiva mitralica isolata, evidenzia infatti che le patologie valvolari sono assai diffuse, anzi possono essere considerate le malattie cardiache più frequenti nel nostro Paese. In Italia ogni anno si contano circa 250mila morti per malattie cardiovascolari, molti dei quali per malattie valvolari.
Se ne parla poco, ad esempio rispetto a eventi traumatici come l’infarto – osserva lo specialista – è perché nel caso delle patologie valvolari manca il carattere dell’urgenza. L’infarto è una patologia che sorprende, è acuta, necessita di azione immediata, mentre le patologie valvolari hanno un decorso molto più lento, ma non per questo sono meno gravi. Anzi, nel lungo periodo possono risultare fatali.
Purtroppo la sottostima mediatica delle patologie valvolari si rivela la loro migliore alleata: molte persone a rischio non si sottopongono a controlli periodici e questo può avere conseguenza assai serie, avverte l’esperto.
E il grande problema delle malattie valvolari, aggiunge, è che non sempre si possono identificare sintomi. Non scatta cioè quella sorta di allarme mentale presente in ognuno di noi, che ci fa ci fa pensare di avere dei sintomi per cui richiedere dei controlli anche approfonditi. Da qui la necessità di informare e sensibilizzare sul tema.
Speziale racconta inoltre la sua attività di vicepresidente di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano presente in 10 Regioni e 4 nazioni. “Un qualcosa di unico che non ha nulla a che vedere con i competitor concentrati di solito in una sola regione o poco più”, è la testimonianza; una rete di strutture forti “del loro legame con il territorio, nelle cui corsie si respira un senso di appartenenza unico. Ci si sente parte di un unico ospedale, italiano ma internazionale nelle esperienze, senza barriere, senza stereotipi. Con l’intento di superare in questo modo i campanilismi figli della sottocultura della divisione – puntualizza Speziale – mettendo al centro il sistema Paese, ma soprattutto il paziente, che può fattivamente essere curato e seguito vicino a casa sua”.