Milano, 15 giu. “Le palestre sono aperte ma le frequentazioni sono ridotte rispetto alle previsioni, parliamo di un -50% di iscrizioni rispetto al 2019 e l’estate certo non aiuta. Per noi è un danno notevole”. E’ amareggiato Marco Contardi, presidente di Arisa, l’associazione delle imprese dello sport di Confcommercio Milano, che all’Adnkronos restituisce una fotografia in chiaroscuro del settore che ha ripreso le attività il 24 maggio scorso.
In Lombardia si procede a rilento, con dati che a meno di un mese dalle riaperture fanno tremare i polsi. A pesare sulle mancate iscrizioni, oltre alle lezioni di fitness online, che nei mesi di lockdown hanno registrato un boom, è anche il prolungarsi dello smart working, che ha di fatto eliminato la pausa pranzo e la possibilità, per molti, di allenarsi in quell’intervallo di tempo. “Con lo smart working si preferisce fare attività davanti al pc, in pausa pranzo – osserva Contardi – appena finito di lavorare si andava in palestra, stando a casa è difficile. Per cui abbiamo diverse mancate iscrizioni di persone che fanno attività a casa”.
Le piscine scoperte, invece, non destano particolari preoccupazioni: “Stanno andando bene, hanno mantenuto lo standard dell’anno precedente” fa notare Contardi, mentre quelle coperte hanno pressoché lasciato la saracinesca abbassata. “Tanti non riapriranno perché i costi non coprono gli incassi – evidenzia il presidente di Arisa -. La maggior parte di loro, parliamo del 70%, ha deciso di aspettare settembre”.
Un dato positivo però c’è: col passaggio della Lombardia in zona bianca nelle palestre ora si possono utilizzare anche gli spogliatoi e le docce: “Per fortuna – osserva Contardi – la zona bianca ci ha permesso di dare un servizio più completo agli utenti”. E con la campagna vaccinale che ha ingranato, Contardi è “abbastana fiduioso” sulle iscrizioni di settembre: “Anche se i dati attuali non sono totalmente incoraggianti – sottolinea – a settembre avremo quasi l’immunità di gregge e dovremmo avere un riscontro positivo”.