Roma, 16 giu. L’Italia “sta elaborando un solido sistema di risposta che però ancora sconta una significativa parcellizzazione di competenze tra più di quindici Amministrazioni dello Stato”. E’ quanto ha detto Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel presentare la ‘Casa dell’anticontraffazione’, spiegando come “sull’assetto sia opportuna una riflessione”.
“Il ruolo assegnato dal Legislatore ad Adm è peculiare e coerente con la posizione di Autorità Doganale che rende l’Agenzia un ‘avamposto’ al confine relativamente alla prevenzione e al contrasto della contraffazione ed alla tutela del mercato dei flussi leciti. Non a caso – ha detto ancora Minenna – ai funzionari dell’agenzia sono attribuiti peculiari poteri di sequestro e confisca amministrativa, nonché prerogative di polizia tributaria e la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, prerogative che nell’anticontraffazione valgono, nel 2020, 5.000 sequestri per 15 milioni di pezzi. Le attività di intelligence ed i profili di rischio, merceologici e soggettivi, attivati nel Cdc, il Circuito Doganale di Controllo, consentono verifiche merce mirate che nelle nuove procedure dell’Agenzia si avvalgono di strumenti probatori audiovisivi”.
L’Agenzia, ha quindi aggiunto, “non è solo enforcement ma anche supporto al commercio internazionale avvalendosi dei suoi trenta funzionari che operano all’estero e soprattutto in ragione della firma del ‘patto per l’export’. Questa firma trova concretezza attraverso Qualitalia SpA, la società interamente partecipata da Adm e di prossima costituzione, che consentirà ai laboratori chimici dell’Agenzia di certificare attraverso un bollino di qualità origine, caratteristiche, filiera produttiva di provenienza dei prodotti” e “questo vuol dire impedire le contraffazioni e l’Italian Sounding”, ha concluso il direttore generale di Adm.