Roma, 21 dic. (Labitalia) – “Avremmo voluto essere convocati al ministero e consultati per poter dare il nostro contributo: si sarebbe così evitata una disposizione che colpisce il nostro settore in modo diretto e discriminatorio”. Lo denuncia Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione del comparto della vendita diretta a domicilio, aderente a Confcommercio, in una lettera inviata al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a proposito dello schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sulla protezione dei consumatori e che è appena arrivato in Parlamento per il parere delle commissioni competenti.
“Il testo prevede il prolungamento del diritto di recesso da 14 a 30 giorni per la sola vendita diretta non richiesta dal cliente, disattendendo la direttiva così come approvata in via definitiva dal Parlamento europeo, che infatti lega tale estensione ai soli acquisti a domicilio considerati ingannevoli o alle pratiche commerciali sleali”, spiega Sinatra nella missiva a Urso.
“Riteniamo infatti inaccettabile che il diritto di ripensamento venga prolungato per la sola vendita diretta ex ante, ovvero senza accertare preliminarmente che si tratti di una vendita ingannevole o di una pratica commerciale scorretta, e non si applichi ad esempio agli acquisti tramite e-commerce, ambito in cui, già solo per una questione numerica, si registra un elevatissimo numero di truffe. Oltre al fatto che il Codice del consumo già regolamenta e sanziona gli illeciti”, sottolinea. Univendita, che oltre al ministro Urso ha sollecitato sul tema anche il collega agli Affari Ue Raffaele Fitto, chiede quindi un incontro “per confrontarci sulla possibilità di apportare correttivi a questa disposizione”, conclude Sinatra.