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**Cinema: Vittorio De Sica, 120 anni fa nasceva il maestro del Neorealismo**
Roma, 6 lug. L’Italia uscita sconfitta dalla Seconda guerra mondiale si è specchiata nei suoi film. Il Paese, piegato dai lutti che hanno accompagnato il conflitto, si è ritrovato nelle sue opere. Opere che rappresentano una pagina indimenticabile dell’autobiografia di una generazione di italiani che ha rialzato la testa dopo aver patito la povertà e lo smarrimento. Da ‘Sciuscià’ a ‘Ladri di biciclette’, l’arte di Vittorio De Sica, nato a Sora il 7 luglio del 1901, cioè 120 anni fa, e morto a Neuilly-sur-Seine il 13 novembre 1974, continua a parlare agli appassionati della Settima Arte.
Maestro del neorealismo, uno dei maggiori registi e interpreti della commedia all’italiana, De Sica ha legato il suo nome ad una carriera ricca e varia, costellata da numerosi successi. Come quando, con ‘Sciuscià’, film che ha diretto nel 1946, ha vinto l’Oscar al miglior film in lingua straniera, all’epoca consegnato come Oscar onorario. Un riconoscimento ottenuto perché, come recita la motivazione, “l’alta qualità di questo film, mostrata con eloquenza in un paese ferito dalla guerra, è la prova per il mondo che lo spirito creativo può trionfare sulle avversità”.
Spirito creativo e desiderio di sopravvivenza che caratterizzano la pellicola nella quale Rinaldo Smordoni e Franco Interlenghi, due ragazzi presi dalla strada, interpretano il ruolo di due piccoli lustrascarpe, gli sciuscià appunto, che si arrabattano sul marciapiede di via Veneto a Roma. Un altro caposaldo del neorealismo di De Sica è ‘Ladri di biciclette’, un film del 1948 considerato un vero e proprio classico nella storia del cinema di casa nostra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA