(Napoli, 18/01/2023) – Figlio d’arte, raggiunge oggi il massimo livello espressivo raccontando con immagini impeccabili le storie delle persone e dei brand
Napoli, 18/01/2023 – La fotografia è sicuramente uno dei media più efficaci e coinvolgenti, per il suo potere comunicativo ed il sua capacità di emozionare. Oggi, con l’evoluzione della tecnologia, quella del fotografo sembra essere diventata una professione accessibile a tutti, ma è veramente così?
“Il fotografo non è solo la persona che viene pagata per il servizio di shooting, ma è, in primis, il professionista a cui si sceglie di affidare i momenti più importanti, come ad esempio il matrimonio, finanche la comunicazione visiva del proprio brand. Il fotografo ha dunque un compito essenziale, ovvero definire ciò che noi desideriamo che gli altri vedano di noi stessi o della nostra attività lavorativa, traducendo al meglio la propria immagine agli occhi del mondo esterno”, spiega Christian Cerbone. “La fotografia, per essere veramente professionale ed efficace, deve pertanto essere curata, sin nei minimi dettagli, da esperti del settore che ne conoscano le regole ed i diversi linguaggi; la fotografia non può assolutamente essere improvvisata né tantomeno relegata all’arte del fai da te. Ma non bastano le competenze tecniche, il fotografo deve sapientemente lavorare vicino alle persone con discrezione e sensibilità – prosegue – viviamo di relazioni e sentimenti, dunque la parte più importante da curare con i clienti è proprio quella che va oltre il semplice servizio fotografico”.
Christian Cerbone, figlio d’arte classe 1982, nasce e cresce a Napoli respirando l’arte della fotografia e muovendo i primi passi all’interno di una famiglia che fu pioniera del settore e il cui nome rappresenta tutt’oggi un tassello importante della storia della fotografia partenopea dell’ultimo mezzo secolo.
“La mia vision parte dal punto di vista emozionale, una passione impressa nel dna della mia famiglia e che si riflette in maniera evidente nel modo di osservare, pensare e scattare”, ribadisce Christian Cerbone. “All’epoca la fotografia era una sorta di rito culturale familiare volto a testimoniare le proprie radici, fondamentale per la costruzione dell’identità sia individuale che collettiva. Oggi, con il prevalere delle tecnologie digitali, sempre più spesso rinunciamo a stampare le foto, scegliendo di non custodire i nostri momenti più preziosi e correndo il rischio di cadere in un vero e proprio vuoto storico della memoria. Stampare le foto significa dare testimonianza e valore ai propri ricordi e preservarli nel tempo, perché possano goderne anche le future generazioni. Sono molto legato alla tradizione da cui provengo – puntualizza – ma, al contempo, mi proietto avanti vivendo questa mia professione come una continua ricerca della massima qualità, che innanzitutto mi permette di arricchire la cultura personale. Con il passaggio generazionale – aggiunge – ho accolto la tecnologia come un plus valore per raggiungere livelli di resa sempre più elevati. Per questo motivo ho deciso di investire in strumentazioni di ultima generazione e in formazione personale, attraverso cui sono riuscito a dare un taglio di maggior respiro al mio stile fotografico, non solo alla fotografia legata al matrimonio, ma estendendo le mie competenze anche in ambiti quali la moda e la pubblicità, grazie all’acquisizione di specifici linguaggi quali lo still life, la comunicazione visiva e la fotografia pubblicitaria”.
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