Roma, 8 set. (Labitalia) – Alta flessibilità e tecnologie avanzate, con un occhio sempre più attento all’efficienza energetica, in ottica di sostenibilità e di lotta al caro bollette. E’ la tendenza sempre più marcata, post-pandemia, dei nuovi stili per la casa degli italiani. Come spiega ad Adnkronos/Labitalia Francesco Miceli, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, “la pandemia da Covid-19 ha generato necessità diverse rispetto al passato dando vita all’esigenza di nuove tipologie abitative che sono principalmente caratterizzate da un’alta flessibilità nella composizione degli spazi e dall’inserimento di tecnologie avanzate”.
Nuove tendenze spinte dallo smart working e dal lavoro ibrido che stanno lasciando un segno anche nell’idea di casa degli italiani. “Una delle maggiori necessità abitative emerse è legata proprio alla possibilità di lavorare a distanza in spazi che rispondano alle esigenze inerenti l’attività lavorativa per quanto riguarda i requisiti compositivi, acustici e tecnologici”, sottolinea Miceli.
Non solo smart working. A influenzare le scelte per la casa è anche la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e ai costi crescenti delle bollette energetiche. “Vi è la tendenza a investire in tecnologie efficienti dal punto di vista energetico anche con costo iniziale più elevato rispetto ad altre soluzioni, ma in grado di garantire il comfort abitativo con bassi consumi. C’è una maggiore apertura a rendere l’abitazione una Smart Home o ‘casa intelligente’ per gestire da remoto impianti e dispositivi attraverso l’applicazione della domotica”, conclude Miceli.