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Carceri: ragazzo morto, indagato compagno cella, ipotesi protesta degenerata
Milano, 6 set. Una protesta degenerata, una rivolta finita male. Potrebbe essere questa l’ipotesi dietro la morte di un 18enne, detenuto nel carcere milanese di San Vittore, e morto carbonizzato la scorsa notte. Da quanto sta ricostruendo polizia Scientifica e agenti della penitenziaria, i due detenuti che dividevano la cella avrebbero iniziato a dar fuoco ad alcuni oggetti. Fiamme appiccate con un accendino, ma che poi sarebbero divampate.
Mentre uno dei detenuti iniziava a gridare per attirare l’attenzione e far arrivare i soccorsi, il 18enne avrebbe trascinato il materasso in fiamme in bagno, forse nel tentativo di spegnere il fuoco, ma sarebbe rimasto bloccato morendo carbonizzato.
Una dinamica tutta da verificare e che ora costa al sopravvissuto, illeso, l’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo. Un atto dovuto per l’unico testimone oculare di quest storia. Proprio lui, che viene ascoltato dalle forze dell’ordine, potrebbe chiarire – anche in attesa dell’autopsia – come sono andati i fatti. Resta da chiarire anche lo stato psichico dei due compagni di cella e se le loro condizioni erano compatibili con la detenzione nel carcere più affollato d’Italia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA