Calcio: a luglio l’ultima aggressione ad Anghinelli e la minaccia ‘sei un morto che cammina’

Di Redazione / 17 Ottobre 2024

Milano, 17 ott. Più aggressioni, minacce di morte, un tentato omicidio e un nuovo assalto solo tre mesi fa. Enzo Anghinelli, l’uomo che avrebbe tentato di ‘sfilare’ parte della curva Sud a Luca Lucci appare come un ‘sopravvissuto’ nel provvedimento con cui la procura di Milano ha eseguito il fermo di Daniele Cataldo per l’agguato avvenuto il 12 aprile del 2019 in via Cadore, in pieno centro a Milano. Nell’atto della procura sono dieci gli indagati per associazione a delinquere anche per affari illeciti nella curva Sud dello stadio San Siro, mentre per il tentato omicidio oltre a Cataldo, risulta indagato il capo ultrà Luca Lucci, già arrestato nell’inchiesta ‘Doppia curva’ del 30 settembre. Altri responsabili restano da individuare.

Nelle carte dell’inchiesta emerge anche una nuova aggressione ad Anghinelli avvenuta l’11 luglio scorso a Cologno Monzese e messa a segno “da alcuni componenti della curva Sud”. Anghinelli entra nel negozio di tatuaggi, chiede due volte di Lucci, il quale lo invita ad andare via. Lui insiste, gli spiega di “essere in pace”, ma vista la vecchia ruggine, c’è l’immediata reazione di Cataldo e Islam Hagag, noto anche come Alex Cologno e amico del rapper Fedez (non indagato). Una volta all’esterno, Cataldo avrebbe raggiunto Anghinelli, già con le stampelle per una frattura a un piede, e lo avrebbe colpito ripetutamente con dei pugni, alle spalle e alla testa, quindi si sarebbe avvicinato Hagag che lo avrebbe minacciato mentre era riverso a terra dicendogli “Sei un morto che cammina…”, scattando, si legge nel decreto di fermo, “alcune fotografie alla targa della sua auto con il probabile intento di una successiva ritorsione”.

Un’aggressione denunciata dalla vittima Anghinelli. “Sono stato raggiunto alle mie spalle dall’uomo a bordo dello scooter, il quale mi subito colpito con un pugno dietro la nuca, dicendomi ‘vuoi vedere che ti faccio mangiare il fascicolo’. (…) Il mio aggressore mi ha spinto facendomi cadere violentemente per terra e, nel rialzarmi, ho notato dall’altro lato della strada Luca Lucci che urlava ‘via via che arrivano’; in quel momento, girandomi, ho riconosciuto Daniele Cataldo, cioè quello giunto in scooter e con casco, che diceva ‘stanno arrivando i carabinieri'”.

E aggiunge: “Ho notato che poco distante da me, di fronte alla mia auto, vi era la presenza dell’uomo che era entrato prima nel negozio a prendere il bergamotto, seduto su uno scalino, il quale mi ha detto a voce bassa ‘sei un morto che cammina’. lo senza parlare, ho raccolto i miei occhiali da vista che erano caduti per terra ed ho caricato la spesa in auto, ed ho visto quell’uomo che fotografava la targa della mia auto. Sono risalito sulla mia auto e mi sono allontanato velocemente”.

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