Milano, 12 ago. L’esame tossicologico sul corpo di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù (Brescia) scomparsa dall’8 maggio scorso, sarà determinante per capire quale direzione intraprenderanno le indagini della Procura di Brescia, che a fine giugno ha iscritto nel registro degli indagati due figlie della donna con l’accusa di omicidio. Al momento, i primi risultati dell’autopsia condotta dal dottor Andrea Verzeletti hanno permesso di identificare con certezza la donna – grazie a una cisti sotto al piede e un paio di orecchini – e hanno escluso segni di violenza sul corpo.
Tuttavia, si apprende da fonti qualificate, gli inquirenti aspettano che tutte le verifiche sul corpo siano concluse e tengono aperte tutte le ipotesi. Ovvero che la morte di Laura Ziliani possa essere stata causata da un incidente durante l’escursione oppure che possa essere stata causata da una terza persona, magari con un avvelenamento.
Da qui, l’importanza dell’esame tossicologico, che potrebbe essere pronto già tra due o tre giorni. Il fatto che invece il corpo sia stato trovato lungo l’argine dell’Oglio a Temù, proprio nei pressi di casa, può essere stato determinato da cause naturali (la corrente ingrossata dalle piogge, ad esempio), che la Procura, si apprende sempre, sta valutando in modo approfondito.