Roma, 18 gen. (Labitalia) – “Non sembra rispecchiare le reali condizioni socio-economiche del Paese un dato che vede quasi la metà dei pensionati italiani assistiti, del tutto o in parte dallo Stato. Così come non pare credibile che la maggior parte di queste persone non sia riuscita in 67 anni di vita a versare neppure quei 15/17 anni di contribuzione regolare che avrebbe consentito di raggiungere la pensione minima”. Così Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, commentando il ‘Rapporto sul Bilancio del sistema previdenziale italiano’ curato dal centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, presentato quest’oggi alla Camera dei Deputati, e quanto emerge sulle pensioni interamente assistenziali, non sostenute da contribuzione.
Ricordando appunto che, “a differenza delle pensioni finanziate dai contributi sociali, questi trattamenti gravano del tutto sulla fiscalità generale, senza neppure essere soggetti a imposizione fiscale”.