Roma, 14 giu. (Adnkronos Salute) – Durante i mesi dell’emergenza Covid-19 si è registrato un calo significativo di accessi agli ambulatori di reumatologia, con un aumento del rischio legato a un minore controllo delle patologie reumatiche, prima fra tutte l’artrite reumatoide, e una minore aderenza terapeutica. Parte da questa considerazione il video lanciato da AbbVie con il patrocinio di Anmar-Associazione nazionale malati reumatici Onlus, nell’ambito della campagna di informazione sull’artrite reumatoide ‘Parla più forte della tua AR’, per sensibilizzare sul dialogo proattivo e costruttivo tra paziente e reumatologo, e sull’importanza alla base della gestione efficace della malattia.
In 30 secondi è racchiuso l’invito a tutti i pazienti affinché siano protagonisti attivi del proprio percorso di cura, e uno sprone a riprendere il dialogo proattivo con il proprio specialista reumatologo per migliorare la gestione della malattia verso il raggiungimento dell’obiettivo terapeutico: la remissione. Dall’artrite reumatoide, malattia cronica e degenerativa a carico articolare, infatti non si guarisce. Tuttavia, grazie a una diagnosi precoce, a cure efficaci, a una strategia terapeutica ottimale e continuativa, nel tempo è possibile ottenere una condizione di controllo dei principali sintomi e di tutte le manifestazioni di attività della patologia fino a raggiungere, nel 50% dei pazienti, la remissione e un conseguente miglioramento della qualità di vita delle persone.
Tempestività, appropriatezza terapeutica e stretta collaborazione fra paziente e medico: queste le parole chiave della gestione ottimale della patologia. Da qui l’appello di Tonolo ai pazienti: “Oggi ci sono nuove possibilità per migliorare la gestione dell’artrite reumatoide. Non lasciare che la pandemia sia un freno nel chiedere aiuto, parla con il tuo reumatologo”.
In Italia l’artrite reumatoide colpisce circa 300mila persone e ogni anno si registrano circa 5mila nuovi casi (4-13 ogni 100mila uomini e 13-36 ogni 100mila donne). La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, più comunemente tra i 40 e i 70 anni, sebbene il picco di comparsa dei primi sintomi avvenga tra i 35 e i 45 anni.