L’inchiesta, secondo Sgarbi, si baserebbe su “una pura invenzione di un personaggio, l’avvocato Tomassoni innamorato di De Dominicis, che ha dichiarato false le opere comprate dal grande imprenditore Koelliker che invece sono tutte buone, le mie perizie sono tutte perfette. L’argomento non esiste. Il collezionista che le ha comprate è straordinario, di falsi non ce n’è neanche uno. In ogni caso io ho fatto delle perizie per opere che ritengo vere”.
Sgarbi sostiene, poi, che De Dominicis è “un’artista concettuale e le opere concettuali non sono fatte a mano ma con la mente. De Dominicis ha portato il mongoloide alla Biennale di Venezia, quindi si tratta di un artista che non ha nulla a che fare con la produzione materiale delle opere. L’avvocato penserà a tutto, non ci sarà alcun rinvio a giudizio perché le opere sono tutte buone e l’assunto è del tutto falso. L’unica cosa falsa è l’assunto di questa inchiesta”, conclude Sgarbi.