Roma, 15 giu. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi replica alle accuse mosse dai pm di Roma che gli contestano di aver autenticato almeno 32 quadri di Gino De Dominicis che sapeva essere falsi e di far parte di un’associazione a delinquere che realizzerebbe finti quadri di De Dominicis per poi autenticarli. Accuse che Sgarbi rispedisce al mittente giudicandole frutto di “un’azione assurda” che potrebbero, però, costargli un rinvio a giudizio dal momento che domani è fissata l’udienza preliminare in cui si deciderà se Sgarbi andrà a processo in merito all’accusa di associazione per delinquere.
Parlando con l’AdnKronos il critico afferma che l’inchiesta “è una totale invenzione. La mia posizione precisa è che si tratta di capolavori di De Dominicis e li autentico come mi pare. L’argomento non esiste, è un’azione del tutto assurda di magistrati che tra l’altro ho anche fatto sconfessare dal Csm perché l’indagine è stata fatta in maniera grottesca su un autore che è morto nel ’98, le cui opere quindi hanno meno di 50 anni. Non esiste il problema, nessuno falsificherebbe”.