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Arriva Prime Tutor, la ‘Netflix’ delle ripetizioni scolastiche
Roma, 2 nov. (Labitalia) – Per gli studenti italiani arriva la ‘Netflix’ delle ripetizioni: si chiama Prime Tutor, vi lavora un team di 7 persone, tutti giovani professionisti tra i 25 e 40 anni, e dà la possibilità di scegliere materia e lezione accedendo ad un elenco di contenuti on demand 24/7, come se fossero film di una piattaforma di streaming. Il concetto di funzionamento è infatti lo stesso: sono due le formule di abbonamento, mensile o annuale, per un accesso illimitato ai contenuti di Prime Tutor che possono essere utilizzati da un totale di tre profili. La digitalizzazione, accelerata dalla pandemia, sta cambiando anche il mondo della formazione, sempre più ibrida e capace di integrare la didattica in presenza con quella a distanza. In Europa il mercato dell’Education Technology sta vivendo il suo boom, dai 6 miliardi di euro del 2019 si è passati ai 14 del 2020, arrivando oggi al valore di circa 17 miliardi di euro, con una previsione che va oltre i 51 entro il 2027. Anche l’Italia sta assistendo ad una concreta rivoluzione dei modelli didattici che mettono in discussione l’insegnamento tradizionale. In questo scenario in costante evoluzione, anche grazie alla reattività tecnologica delle nuove generazioni, nasce la start up Prime Tutor, la piattaforma che offre servizi di tutoring e contenuti educativi on demand, fruibili in qualsiasi momento dagli studenti e strutturati sui programmi ministeriali delle scuole secondarie. Quella di Prime Tutor è una formula – forte di un importante consenso registrato nei paesi del Nord Europa, così come in Germania ed Austria – che offre semplicità e flessibilità di fruizione. “Oggi l’80% della domanda di lezioni private individuali proviene dalle famiglie degli studenti delle scuole superiori, che nella maggior parte dei casi cerca supporto e assistenza nell’apprendimento di tre materie: matematica, inglese e latino -spiega Davide Roncolini, founder di Prime Tutor-, discipline già disponibili sulla nostra piattaforma, a cui presto aggiungeremo anche fisica, italiano e scienze, per un totale di sei”. L’altro aspetto funzionale del servizio è che il genitore, tramite la dashboard, può controllare quale videolezione è stata svolta, se sono stati eseguiti gli esercizi e dunque raggiunti gli obiettivi. “Siamo convinti che PT non sostituisca il metodo didattico in presenza ma che sia ad esso complementare. Lo studente potrà approfondire, quando vorrà, un argomento specifico illustrato in classe, che sulla piattaforma sarà spiegato da una voce narrante e finalizzato attraverso un montaggio coinvolgente e mai noioso”, conclude Roncolini. Attualmente Prime Tutor, per finanziare e perfezionare il suo ambizioso progetto, ha scelto la strada dell’equity crowdfunding, il cui obiettivo di 200mila euro non è stato solo raggiunto ma addirittura superato, grazie anche al contributo di coloro che hanno testato il servizio. Si tratta inoltre di una start up che si è costituita come Società Benefit, impegnandosi a devolvere parte dei suoi ricavi nella creazione di borse di studio da destinare ai corsi per studenti in difficoltà economiche e sociali.