Milano, 3 feb. Visita dei magistrati del tribunale di Sorveglianza di Milano all’anarchico Alfredo Cospito, dietro le sbarre di Opera e da oltre 100 giorni in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis. Ieri, la presidente Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda, si sono intrattenute con il detenuto e il difensore e attraverso i medici stanno cercando di mettere in atto ogni misura per tenere sotto controllo lo stato di salute dell’uomo che ribadisce l’intenzione di proseguire nell’azione non violenta e rifiutare dunque – qualora si arrivasse a condizioni estreme – l’alimentazione forzata.
La lotta di Cospito è una lotta “perché venga cancellato il 41bis per tutti” perché “è uno strumento che toglie libertà fondamentali”. La sua è una protesta in cui “ognuno agisce per sé, dietro non c’é nessuna organizzazione”, ma una rete fluida, racconta chi ama definirsi un “anarchico nichilista”. Cospito non ha nessuna intenzione di fermarsi: è pronto ad andare avanti nella sua battaglia.