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Acqua: Pichetto Fratin, ‘emergenza idrica impone di ripensare profondamente sistema’

Di Redazione |

Milano, 21 set. “L’emergenza idrica che l’Italia si trova oggi ad affrontare ci pone di fronte all’esigenza di ripensare profondamente il sistema idrico, su tutti i frangenti. Questo governo ha iniziato un percorso mirato a sviluppare un’azione di sistema integrata, che passa sicuramente per l’efficientamento infrastrutturale e il riassetto della governance, ma non solo: si tratta di sviluppare un nuova sensibilità, introducendo e potenziando pratiche ancora poco sviluppate, come la raccolta dell’acqua piovana e il riutilizzo delle acque reflue”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin intervenendo in videocollegamento all’incontro ‘Il Pnrr: un’occasione da non perdere per condurre il settore idrico verso l’eccellenza’, organizzato a Milano da Agici.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati del rapporto dell’Osservatorio Oswi-Observatory for a sustainable water industry di Agici secondo il quale, a fronte delle crescenti sfide che il Sistema idrico integrato (Sii) si trova oggi ad affrontare, gli investimenti nel settore in Italia stanno assistendo a una continua crescita: dai 1,28 miliardi del 2018, la spesa prevista per il 2023 ammonta a 2,65 miliardi. L’indagine, condotta su un campione di 87 gestioni per un bacino di utenza totale di 41 milioni di abitanti (71% della popolazione italiana), ha approfondito il tema delle politiche di investimento delle utility idriche e della loro capacità di realizzare i progetti, a fronte dell’attuazione del Pnrr.

Del resto, quello delle risorse idriche rappresenta un tema prioritario nel Paese alla luce delle numerose criticità osservabili, che riguardano prima di tutto le perdite idriche – il 42% dell’acqua immessa in rete (Istat) – ma anche la disomogeneità territoriale nella gestione delle risorse (water service divide), l’inefficienza delle modalità di consumo e le carenze strutturali di acquedotti e fognature.

Come illustra il rapporto Agici, gli investimenti negli ultimi anni sono notevolmente aumentati, nell’ottica di un percorso di efficientamento delle risorse idriche. In questo senso, gli investimenti delle aziende del campione analizzato, nel periodo 2018-2023, risultano essere 11,9 miliardi di euro. Di questi, 2,7 miliardi sono stati spesi nel biennio 2018-2019 mentre sono 9,2 miliardi quelli previsti nel quadriennio 2020-2023.

A dare slancio agli investimenti è stato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che al settore idrico ha destinato un totale di 4,38 miliardi di euro, inseriti nella missione M2 – ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ e riferiti alla Componente C4 – ‘Tutela del territorio e della risorsa idrica’, a sua volta ripartita in diverse linee di investimento. Tra queste, quella che prevede un maggior stanziamento di risorse riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento idrico (2 miliardi di euro e 124 progetti da finanziare), seguita dalla riduzione delle perdite e la digitalizzazione delle reti (900 milioni e 33 progetti) e dagli interventi nella depurazione del sistema fognario (600 milioni e 176 progetti).

“Quello delle risorse idriche è un tema più che mai urgente all’interno del processo di efficientamento e transizione ecologica del Paese -spiega Marco Carta, amministratore delegato di Agici-. Lo scenario emerso dal rapporto indica come sia necessario sviluppare un’attenta pianificazione strategica, che preveda l’introduzione di nuove tecnologie ancora poco in uso, come il dissalatore, e investire in misure per la gestione razionale delle risorse quale il riuso. Più di ogni altra cosa è necessario intervenire per un rafforzamento della governance, al fine di affrontare la frammentazione gestionale, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli all’efficientamento del sistema”.

Il rapporto presenta inoltre i risultati del questionario presentato ai partner dell’Osservatorio e ai principali gestori del Sii, che hanno indicato quali priorità strategiche la ricerca e riduzione delle perdite idriche e il miglioramento dell’acqua potabile, seguite dal miglioramento dell’acqua depurata, e dalla digitalizzazione. Per quanto riguarda gli investimenti necessari per affrontare le sfide del gestore, al primo si trovano quelli rivolti all’efficientamento di reti e impianti (44% delle risposte), per poi trovare il superamento delle misure di infrazione (36%): “Le conseguenze del cambiamento climatico ci hanno messo di fronte all’evidenza che il sistema idrico vada migliorato in termini di efficienza e di gestione organizzativa, le cui carenze stanno impattando oggi profondamente sulla quantità e sulla qualità della risorsa -commenta Alessandra Garzarella, direttrice dell’Osservatorio idrico Oswi di Agici-. Il rapporto mostra come in Italia, grazie anche ai fondi del Pnrr, si siano mossi dei passi in avanti per portare il sistema a un maggiore efficientamento: sarà importante garantire continuità a questo percorso nei prossimi anni”.

Il momento conclusivo dell’incontro, infine, è stato dedicato alla presentazione del premio Manager Servizio Idrico, un nuovo riconoscimento introdotto in questa occasione da Agici per valorizzare i leader che si distinguono nel settore. Ad aggiudicarsi il premio è stata Monica Manto,fdg di Acquevenete e presidente di Viveracqua, che ha ottenuto la maggioranza delle preferenze “per aver promosso e consolidato sinergie e integrazioni tra la rete delle aziende idriche del Veneto, favorendo lo sviluppo degli investimenti sul territorio”.

“Ringrazio la commissione per questo riconoscimento, di cui sono onorata, orgogliosa ed emozionata -ha dichiarato Monica Manto-. Efficace tutela della risorsa idrica, adattamento ai cambiamenti climatici, gestione efficiente dei fanghi da depurazione sono le direttrici su scala superiore a quella d’ambito ottimale sulle quali si è recentemente cementata la squadra dei gestori idrici del Veneto. Creando uno spazio sicuro per il dialogo aperto, sviluppando le competenze e le capacità dei singoli, incoraggiando soluzioni innovative, anche fuori dagli schemi, abbiamo inciso reciprocamente nella nostra cultura aziendale, favorito un continuo e veloce miglioramento e stretto un patto chiaro con il territorio per una spinta agli investimenti decisa, sostenibile e solidale. Si tratta di un appassionato e impegnativo lavoro di squadra e quindi -ha concluso- condivido questo premio con tutti i colleghi che sono parte di questo percorso”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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