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Differenziata sotto il 35%, rischio stangata Tari nei Comuni non virtuosi

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – Si avvicina il «rischio stangata» per i Comuni che non avranno raggiunto, entro il 31 maggio, il 35 per cento di raccolta differenziata. Lo prevede l’«Avviso pubblico esplorativo» già pubblicato sul sito della Regione dal dipartimento regionale Acqua Rifiuti del direttore Salvatore Cocina. Si tratta di un provvedimento «finalizzato all’indagine di mercato per l’acquisizione di manifestazione di interesse per il trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti al di fuori del territorio della Regione».

Nel bando c’è scritto che «la causa primaria della attuale situazione emergenziale, conclamata dalla dichiarazione di stato di emergenza, è essenzialmente dovuta alle notevoli quantità di rifiuto indifferenziato che gran parte dei Comuni siciliani conferiscono in discarica in ragione della inefficiente raccolta differenziata. Il valore medio regionale di differenziata in Sicilia nel 2016 – si legge nel provvedimento – è stato pari al 15,40% e nel 2017-18, pure in crescita, si mantiene molto lontano dal 65% fissato dalla normativa nazionale e regionale. Pertanto in Sicilia il ricorso alle discariche è abnorme in quanto oltre l’80% del rifiuto prodotto annualmente (2.350.000 tonn.) finisce in discarica provocando il rapido esaurimento delle stesse». Quindi nell’avviso c’è il passaggio relativo al costo aggiuntivo che bisognerà reperire per trasferire il rifiuto eccedente fuori dalla Sicilia e c’è la conferma che il prezzo salato – si vocifera che ci vorranno all’incirca 20 milioni annui in più – verrà spalmato sui Comuni non virtuosi, cioè quelli che non raggiungeranno entro fine mese il 35% di differenziata. E infatti nel passaggio successivo del bando si legge: «Con ordinanza n. 3 dell’8 marzo il presidente della Regione ha imposto ai Comuni, fermo restando l’obiettivo del 65% , l’obbligo più cogente di raggiungere entro il 31 maggio un valore intermedio di differenziata, pari almeno al 35%». Quindi il passaggio che preannuncia la possibile stangata e che mette sulla graticola le amministrazioni che non hanno ottemperato a quanto disposto dalla Regione nell’ambito dell’emergenza rifiuti. «Il presidente – si legge – ha inoltre disposto che il dipartimento dovrà contingentare ai Comuni il Rur da conferire in discarica nella misura massima del 70% del quantitativo totale prodotto nel periodo di riferimento. Da ciò ne consegue che i comuni che non raggiungono il 35% di differenziata entro la data saranno autorizzati a conferire nelle discariche una quantità di rifiuti non superiore al 70%. Le quantità eccedenti (peraltro prodotte in violazione alla norma sull’obbligo della differenziata saranno pertanto quelle che dovranno essere smaltite fuori Regione».

Ora facendo «2 più 2» e visto che il costo di raccolta e smaltimento rifiuti è tutto a carico dei cittadini, a breve, forse già nella rata Tari a conguaglio che generalmente viene racapitata in autunno, i cittadini dei Comuni non virtuosi rischiano di pagare il peso del piano di emergenza. Tra i Comuni non virtuosi figurano in primis tutte e tre le città metropolitane, Palermo, Catania e Messina. Ma anche altri centri più piccoli come Siracusa e Caltanissetta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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