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Serie D, per il Messina pari e rimpianti contro il Gela
MESSINA – Un pari di rigore. Il Messina mastica amaro perché sembrava fatta, ma in pieno recupero il Gela acciuffa l’1-1. Forse i peloritani, per le occasioni d’oro sprecate nella ripresa, meritavano i tre punti, ma gli uomini di Romano hanno avuto il merito di crederci fino all’ultimo anche in dieci uomini dopo il “rosso” a Marinali.
Primo tempo soporifero. Tre soli lampi. Il primo dei gelesi al 16′ con un’incornata di Gallon che arriva scoordinato sulla scodellata di Alma. La prima vera occasione da gol del Messina arriva al minuto 34. E’ Dezai a districarsi nella difesa ospite, ma il suo destro trova la deviazione in corner del terzino Moi. E al tramonto del primo tempo, si rivede il Gela con la gran giocata di Campanaro che da circa 30 metri tenta di sorprendere Prisco, bravo a smanacciare in angolo con un colpo di reni.
Nella ripresa Venuto getta nella mischia il neo acquisto Maiorano, esperto centrocampista, al posto dell’argentino Pezzella e l’attaccante Cocuzza che rileva Dezai.
Sembra un altro Messina. Partono forte i peloritani che al 52′ reclamano per un contatto in area ai danni di Rosafio. L’arbitro fischia, il giocatore esulta credendo di avere conquistato il rigore, poi il sig. Munerati di Rovigo indica stranamente la rimessa dal fondo. Ma il calcio di rigore, quello vero, arriva al 68′, con l’atterramento netto in area di Ragosta (entrato da poco in campo al posto di Lia) da parte del portiere gelese Biondi. Dal dischetto Cocuzza spiazza l’estremo difensore biancazzurro. Il Gela accusa il colpo e rischia di capitolare ancora al 73′ con un contropiede micidiale dello sgusciante Ragosta. Moi lo stende quasi al limite e nella successiva punizione Migliornini scheggia il palo. Nel finale il Gela resta in dieci per l’espulsione di Marinali dopo un brutto fallo su Carini. Ma gli uomini di Romano ci credono e trovano il pari in pieno recupero su penalty concesso per un fallo di Bruno su Gallon. Difensore peloritano espulso e pareggio di Bonanno dagli undici metri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA