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Leonardi vuole rilevare il Catania
Catania. Una città tradizionalmente legata alla propria squadra che adesso si sente ancora più smarrita.
Pesano i titoli sui giornali nazionali, il vile episodio di cui è rimasto vittima l’amministratore delegato del club rossazzurro, Pietro Lo Monaco, non è di certo passato inosservato. La società civile si vergogna di quei facinorosi che da anni si spacciano per tifosi ma che in realtà non lo sono, anzi sono i primi nemici di un Catania finito nel sottoscala del calcio dal quale non riesce più a risalire.
Da qualche parte qualcuno ha definito complice anche la società civile per quello che è accaduto sul traghetto per Villa San Giovanni mercoledì mattina, ma non lo si dica neanche per scherzo. In questi ultimi anni abbiamo visto migliaia di tifosi in lacrime per le vicissitudini del Catania non solo sul campo ma anche fuori. C’è stato pure qualche fedelissimo, tra quelli carismatici che fin dall’infanzia sono andati, anzi andavano ogni domenica allo stadio con la sciarpa al collo, che ci ha confidato: «Mi sono autosospeso da tifoso perché essendo legatissimo alla squadra rossazzurro quando vedo il Catania perdere sto male. Non posso più resistere in tribuna».
E come non dargli ragione? Normale una reazione simile a una passione che in questo caso di chiama Catania. Non c’è stata alcuna campagna denigratoria da parte della società civile che ha pure compreso le difficoltà del momento, noi per primi essendo fra l’altro il giornale della città, ma ora bisogna fare chiarezza una volta per tutte almeno sul futuro immediato di Catania calcistica. E così ci chiediamo: perché Lo Monaco si è dimesso da direttore generale lasciando tutto in sospeso fino al prossimo Cda? Quasi a prendere tempo. Cosa gli ha fatto cambiare idea negli ultimi 20 giorni visto che un mese fa ci aveva detto convinto: «Non andrò via da Catania fin quando non torno dove l’avevo lasciata».
Sono questi gli interrogativi inquietanti così come appare curioso come l’amministratore delegato rossazzurro non abbia mai accennato a un suo incontro con un certo Raffaele Follieri che in passato avrebbe tentato di acquistare il Palermo.
Ne hanno parlato in tanti in questi ultimi giorni dell’interessamento di Follieri al club rossazzurro, ma ieri abbiamo interpellato sull’argomento il patron rossazzurro Antonino Pulvirenti: «Non so nulla di questa storia, mai incontrata questa persona». Comunque e per fortuna la trattativa è praticamente sfumata sul nascere, Follieri non si è più fatto sentire.
Chi è veramente interessato – anche se lo nega non potendo fare altrimenti almeno per ora – al Catania è Giuseppe Leonardi presidente della Sicula Leonzio. Tifosisissimo del club rossazzurro, quando può e cioè quanso i lentinesi non giocano in concomitanza con i rossazzurri, è sempre presente in tribuna allo stadio Massimino.
Ufficialmente non si è mai incontrato con Antonino Pulvirenti, ma più di una volta i suoi commercialisti sono stati visti al Village di Torre del Grifo. Avrà mai fatto una proposta concreta ai vertici dirigenziali del club rossazzurro o sta preferendo aspettare che si concluda questo campionato?
Pulvirenti dice di aver incontrato casualmente una sola volta Leonardi in un bar di piazza Europa e i due hanno parlato del campionato in corso e delle difficoltà che entrambe le squadre stanno incontrando.
Fra l’altro – ma questo lo si sapeva già da tempo – Leonardi aveva avvicinato Cristiano Lucarelli prima del ritorno del tecnico toscano a Catania. Ecco, l’unico vero interessato al Catania in questo momento è proprio Leonardi e quella che fino a qualche tempo fa era una voce insistente è diventata una certezza, ma bisogna pure considerare che Pulvirenti fino a pochi giorni fa ha ribadito che intende rilanciare il Catania e a gennaio il club rossazzurro avrà le risorse necessarie per rinforzare adeguatamente la squadra. Sarà questo un test fondamentale da superare.
Nessuno di noi può leggere nel futuro e non resta che aspettare l’evolversi degli eventi. La Catania civile aspetta fiduciosa il rilancio di una squadra, liberarsi da un vero incubo perché tradizione vuole che gli amori dei catanesi sono due: Sant’Agata e il Carania Calcio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA