Palermo
Muore bimba sbalzata da auto, indagati anche i familiari
PALERMO – Un pacchetto di patatine sull’ asfalto. I vigili urbani, che per ore hanno tentato di capire la dinamica del tragico incidente costato la vita a una bambina di sette anni, l’hanno lasciato sull’asfalto tra le transenne che delimitano la scena. L’aveva in mano la piccola vittima, Giulia Mazzola, sbalzata dall’auto, una Volkswagen, su cui viaggiava con la madre e la zia Caterina, incinta al nono mese.
Secondo le prime ricostruzioni – la dinamica è comunque, al centro delle indagini condotte dalla polizia municipale e coordinate dalla Procura – Giulia era in braccio alla madre, Olimpia Calì, sul sedile anteriore del veicolo. Nessuna delle due aveva la cintura di sicurezza. Alla guida c’era la zia. Addosso all’auto sarebbe piombata una Hyundai su cui viaggiavano Francesco Roccapalumba, 60 anni, e la moglie Vincenza. L’impatto è avvenuto in via Arcoleo, a due passi dal Policlinico di Palermo.
Dai primi accertamenti, sembra che la Hyundai non abbia rispettato il segnale che l’obbligava a dare la precedenza e abbia travolto l’auto su cui si trovava Giulia. La bambina sarebbe stata sbalzata fuori dal finestrino, piombando a terra. Per lei non c’è stato nulla da fare. Il medico rianimatore del 118 ha tentato di tutto per cercare di fare battere di nuovo il cuore, ma il colpo con l’asfalto è stato fortissimo e il trauma alla testa molto violento.
La zia della piccola, al nono mese di gravidanza, in stato di choc è stata portata in ospedale e ricoverata nel reparto di Ginecologia. Non è ancora chiaro se a guidare la Hyundai fosse la donna o il marito. Anche loro sono stati portati in ospedale e medicati. Entrambi sono stati convocati nella caserma dei vigili urbani per ricostruire quanto accaduto. Chi era alla guida rischia un’ indagine per omicidio colposo.
Ipotesi di reato che potrebbe essere ipotizzata anche a carico delle due familiari della bimba. Si dovrà accertare se, come emergerebbe dai primi rilievi, la vittima si trovava appunto, senza cintura di sicurezza, in braccio alla madre, sul sedile anteriore e non, dietro, nel seggiolino, come prevede la legge.
Polizia e carabinieri sono stati costretti a intervenire sia sul luogo dell’incidente che in ospedale per calmare i familiari di Giulia, disperati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA