Agrigento
Fondazione Teatro problemi per lo statuto
Agrigento – Fondazione “Pirandello”, la rimodulazione dello statuto si annuncia ad ostacoli. A bocciare preventivamente la proposta avanzata da Amministrazione e Cda dell’ente teatrale, è stata la 5a commissione consiliare, presieduta dal consigliere comunale di Forza Italia Pasquale Spataro.
Un “rinvio a settembre” che, si apprende dai verbali della seduta dei giorni scorsi, è netto e fondato anche su aspetti di natura prettamente istituzionale e procedurale. La Commissione, infatti, ha ritenuto la proposta“non conforme al regolamento comunale” in quanto non è transitata dalla Presidenza del Consiglio e risultava soprattutto sprovvista dei pareri degli uffici competenti. Mancavano quindi i “via libera” di tipo contabile e tecnico che dovrebbero essere punti di partenza essenziali per il giudizio “politico” della Commissione. Quindi, dicono i consiglieri, finché la situazione non sarà sanata, nessun parere sarà espresso. I componenti di aula “Sollano”, tuttavia, sono già entrati nel merito della proposta e hanno chiesto di vederci chiaro rispetto ad una serie di criticità individuate. Tra queste la Commissione si attende di avere la verifica dei costi delle stagioni teatrali 2015/2016 e 2016/2017; verificare il contributo erogato dal Comune di Agrigento per gli stessi anni; valutare i costi degli organi della Fondazione; verificare “le compagnie che hanno svolto i loro spettacoli al teatro Pirandello imputandone il costo ed individuando i rappresentanti legali delle suddette compagnie” e verificare gli introiti “individuandone analiticamente la provenienza”.
“Tali verifiche – continuano i consiglieri – in quanto il bilancio comunale risulta in grave debito di ossigeno e, quindi, si ritiene necessario centellinare ogni risorsa che fuoriesca dalle casse comunali”. Quindi, tutto rinviato a quando saranno forniti anche questi chiarimenti e soprattutto i consiglieri potranno confrontarsi con il funzionario comunale. La modifica dello Statuto, tuttavia, è per la Fondazione un passaggio essenziale. Era stato il direttore Tirinnocchi, a far rilevare già alla prima seduta che il documento era da rivedere ai sensi di una legge del 2013 inserendo una serie di parametri di trasparenza finora sconosciuti. Irregolarità palesi che spinsero il sindaco a cedere il passo a giugno del 2016 in attesa della revisione del testo.
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