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Palermo calcio nel caos, ora nemmeno la serie D è così sicura
«Abbiamo completato le verifiche e possiamo affermare che la proprietà non ci ha fornito i documenti che ci aspettavamo. Il Cda ha esaurito il proprio compito di verifica e convocato l’assemblea dei soci per il 5 luglio».
Lo ha detto il presidente del Palermo, Alessandro Albanese, al termine del Cda che si è svolto nei locali di Confcommercio, a Palermo. Albanese, dopo il Cda, ha incontrato una delegazione di ultrà ai quali ha spiegato la situazione. «Ho detto loro esattamente come stanno le cose – dice – vediamo adesso quali decisioni prenderà la proprietà che è l’unica ad avere i poteri per decidere il futuro del club».
A chi gli ha chiesto cosa pensa del fatto che il suo nome sarà legato a una pagina nera della società rosanero, Albanese ha detto: «Quello che era in mio potere l’ho fatto, se ho sbagliato qualcosa chiedo scusa. Sono amareggiato e dispiaciuto. Finora, ogni volta che ho provato a verificare qualcosa, la proprietà ha sempre fatto la propria parte. Tocca alla proprietà adesso fare tutto».
Anche dal presidente della Figc Gabriele Gravina non ci sono molte speranze: «Palermo in Serie D? Aspetterei un attimo, perché per andare in D Palermo deve rispettare la procedura. Al momento ci sono avvisaglie abbastanza preoccupanti nel complesso. Sono operazioni che richiederanno molta attenzione non solo dagli organi della giustizia sportiva».
«Innanzitutto non è arrivata una nuova proprietà perché non avevamo autorizzato nulla – ha precisato Gravina a margine del consiglio federale di oggi – Le nuove norme sono molto severe, avendo intuito quelle che possono essere le qualità di alcuni personaggi, abbiamo dato solo la possibilità di agire solo civilisticamente per evitare rivalse nei nostri confronti in futuro. La nostra commissione ieri ha iniziato a valutare i documenti e delle carenze sono state rilevate anche all’interno della documentazione – ha aggiunto Gravina parlando della situazione generale – Credo che la black list si arricchirà di nuovi soggetti a rischio perché è iniziata una ricerca storica».
«Per noi avere una città come Palermo in serie B è un onore e un valore aggiunto, purtroppo sono vicende legate a fattori che riguardano le riforme, alcune già licenziate dalla Federcalcio, e che dovrebbero consentirci nei prossimi anni di non vivere più queste tragedie immense che poi colpiscono anche tante famiglie che lavorano e gravitano in quella società» ha detto invece il presidente della Lega di B, Mauro Balata: «I termini sono perentori – ha concluso – non credo ci siano margini ma non spetta a me dirlo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA