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L'Akragas riparte da Pino Rigoli «La salvezza è possibile»

L’Akragas riparte da Pino Rigoli «La salvezza è possibile»

«Del mercato non parlo, ma Madonia non si tocca e resta con noi»

Di Fabio Russello |

Come d’incanto sembra essere tornato l’entusiasmo ad Agrigento per la presentazione del nuovo tecnico dell’Akragas. Pino Rigoli, che ha preso il posto del dimissionario (ma comunque “esonerando”) Nicola Legrottaglie, è stato insomma un bagno di folla. Del resto il filo che unisce la città e i tifosi con l’allenatore messinese non si è mai reciso, nemmeno dopo la mancata riconferma di due anni fa. Un amore mai sopito e che è risbocciato intorno alle 12 allo stadio Esseneto. Cori e applausi, ma anche tanta sostanza.

Con Rigoli arriva anche il suo staff, compreso il preparatore atletico, ed è probabile – anche se dalla società è stato imposto il silenzio – un ritorno sul mercato per prendere tre o quattro elementi che possano rafforzare la rosa e portarla alla salvezza. Rigoli non ha parlato di giocatori singoli (“Ancora li devo conoscere”) ma si è esposto solo per Madonia: “Ho chiesto alla società di non cederlo, per me è imprescindibile la sua presenza”).

L’unica nota stonata arriva dal presidente Marcello Giavarini che proprio nei minuti in cui Rigoli, il presidente Silvio Alessi, il direttore sportivo Totò Catania e il capo dell’area tecnica Dario Scozzari parlavano in conferenza stampa, su Facebook ha postato un messaggio di poche righe ma significative: “Presto la società tornerà agli agrigentini”.

Un intervento piuttosto intempestivo, secondo, nella storia dell’Akragas, solo a quella volta in cui ci fu un presidente che decise di dedicare una vittoria dell’Akragas ad un mafioso appena arrestato dalla Polizia. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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