Jeremy Rennera Taormina:«Le armi?Tiro solo al bersaglio»
Jeremy Renner al Taormina Film Fest: «Le armi? Io tiro solo al bersaglio»
L'attore ospite al festival siciliano ha commentato i fatti di Orlando
Faccia alla Steve McQueen (non a caso sta per girare una biopic su lui, a firma di James Gray), Jeremy Renner oggi al Taormina Film Fest per una masterclass non manca di parlare della tragedia di Orlando e dell’uso delle armi negli Usa. «È vero, nei miei film uso molte armi, ma questo non vuol dire che io sia un esperto. Sono cresciuto in un ranch dove c’erano molte armi, ma erano usate per sola difesa. Per il resto faccio tiro al bersaglio e non vado neppure a caccia».
Nato a Modesto, in California, maggiore di cinque figli, origini irlandesi e tedesche, un fisico palestrato perfetto per il film d’azione (da The Bourne Legacy a Captain America: Civil War), Renner scoraggia chi aspira a fare l’attore: «Lo so che a vederlo da fuori sembra una cosa, ma vi consiglio di fare altro. È un vero e proprio lavoro. Io sono stato fortunato, ma ci vogliono anche tanta fatica e passione. Fatelo solo se siete portati per entrambe le cose». Il suo supereroe in Captain America (quello di Narcolepsy) «è vero – riconosce – è un eroe familiare, per questo ho amato farlo. Non mi piacciono mai i ruoli semplici, sul set ho bisogno di qualcosa che mi tenga sveglio».
Tra le sue esperienze cinematografiche più importanti, quella dell’artificiere in Iraq nel film di Kathryne Bigelow ‘The Hurt Locker’ (2008): «il suo stile è documentaristico e non la vedevo mai, tranne la mattina quando dava tutte le indicazioni. La ringrazio perché mi ha permesso di costruire su me stesso il personaggio del film che comunque mi è costato un anno di preparazione». Tv e cinema ormai si distinguono poco: «Ormai l’approccio è lo stesso. Anche il cinema sta diventando seriale e un pò imita la tv. La serialità televisiva ha poi un vantaggio, fa innamorare dei personaggi perché sono sviluppati meglio e creano una maggiore dipendenza. Tra le serie tv amo molto Il trono di spade».
L’attore, classe 1971, che ha iniziato la sua carriera partecipando a svariati spot pubblicitari e in alcune serie tv come Cenerentola a New York, Angel e CSI – Scena del crimine, di una cosa è certo: «L’attore ha un vantaggio, viene pagato per restare in forma». Cult movie per Jeremy Renner, «Il Libro della giungla che ho visto almeno cinquanta volte e Arancia meccanica di Stanley Kubrick». Per quanto riguarda la musica, «è l’arte più completa. Tre minuti di una canzone ti danno mille sensazioni e ricordi, comunque – conclude – ascolto sempre La sonata al chiaro di luna di Beethoven». (ANSA).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA