Azzolini, importante usare solo occhiali protettivi marchiati Ce
Salute: oculista, sole, vento e cloro ‘nemici’ vista ma ci si può difendere
Roma, 29 apr. (AdnKronos Salute) – Con l’arrivo del caldo e le prime gite al mare o in montagna rispuntano alcuni possibili ‘nemici’ della salute della vista: il sole, il vento, la sabbia e il cloro. “Nemici sì, ma da cui però possiamo difenderci – spiega all’AdnKronos Salute Claudio Azzolini, direttore della Clinica oculistica e della Scuola di specializzazione in oftalmologia dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese – La luce è energia e una parte di questa raggiunge l’occhio, soprattutto i raggi ultravioletti che possono far male. Dobbiamo quindi proteggerci con gli occhiali scuri, ma non tutti ci difendono veramente. Bisogna preferire quelli con filtri ad hoc certificati Ce, perché altrimenti c’è il rischio di danneggiare la retina”. “Il timbro Ce, che andrebbe sempre controllato al momento dell’acquisto – ricorda Azzolini – è una garanza che l’occhiale è fabbricato a regola d’arte. Quelli venduti sulle bancarelle non ci danno questa sicurezza e c’è il serio rischio di far arrivare agli occhi più raggi ultravioletti”. Il vento, la sabbia e il cloro delle piscine possono disturbare la salute dell’occhio. “Fortunatamente l’organismo ha un sistema di difesa come gli ammiccamenti e la lacrimazione – precisa l’esperto – ma, ad esempio in alta montagna o al mare, è utile una protezione per evitare la congiuntivite attinica: un’infiammazione della cornea e della congiuntiva causata da un’esposizione acuta ai raggi solari”. In spiaggia, piscina o in barca lenti a contatto sì o no? “Oggi i materiali con cui sono fatte le lenti a contatto sono affidabili – risponde Azzolini – purché siano controllati da un oculista e da un ottico che conosce i prodotti adeguati alle esigenze dei pazienti”. I raggi ultravioletti possono creare danni acuti o più gravi come le maculopatie, un insieme di malattie progressive che costituisce una causa molto frequente di riduzione e perdita della visione centrale. “E’ stato dimostrato che ne soffre di più chi lavora o ha lavorato all’aria aperta, ad esempio contadini, giardinieri o pescatori – dice l’esperto – Sono loro in primis a dover indossare occhiali da sole. Ma è utile anche una ‘profilassi’: ovvero consigliare a chi ha sofferto di maculopatie o ha una familiarità di optare per stili di vita sani: un’alimentazione equilibrata, poco fumo e alcol, no agli acidi gassi e – conclude – ricordarsi di proteggere sempre gli occhi quando si esce all’aperto”.