Politica
L’ambizioso grillino dell’ultim’ora: «Attivista nato», ma odiato dai “puri”
Agrigento. Lui, neofita del culto pentastellato e perciò aborrito dagli adepti più ortodossi, si considera un predestinato: «Ero attivista prima ancora di conoscere il movimento». Dunque, rivendica, è stato «naturale» entrare in «questo mondo meraviglioso». All’ombra dei templi, però, i suoi maliziosi detrattori – pur riconoscendogli la sincerità di tante battaglie – lo dipingono come «molto ambizioso», oltre che «certo di aver puntato sul cavallo vincente per fare carriera politica». E fino a ieri, dopo che la sua corsa alle Regionali s’è da poco interrotta sull’uscio di Palazzo dei Normanni, in molti, anche fra i 5stelle locali, sostenevano che volesse centrare il bersaglio al secondo tentativo: «Si sta già preparando per le Politiche», è il sussurro social.
Ma chi è davvero il candidato agrigentino che potrebbe passare alla storia come il primo vero grillino impresentabile, seppur ex post, delle Regionali 2017? «Sono un imprenditore turistico di seconda generazione, con un passato da giornalista e scrittore. Nutro una passione profonda, consolidata nel nostro territorio, per l’arte antica». Si presenta così, Fabrizio La Gaipa, 42 anni, lanciando la candidatura all’Ars sul portale “Rousseau”. Molto conosciuto in città, il primo dei non eletti nella lista del M5S all’Ars, da anni è apprezzato per le sue battaglie civili oltre che per la sua attività imprenditoriale nel turismo. Presidente del Comitato San Leone e coordinatore dei comitati di quartiere, lascia il doppio ruolo nell’ottobre 2013. Un gesto di correttezza, vista la contemporanea adesione al Movimento 5stelle: «In una terra dove le orecchie dei potenti sono sorde alla proteste ed indifferenti alle proposte non rimane altro da fare che rimboccarsi le maniche è (sic!, ndr) farsi artefici dei cambiamenti che molte, troppe volte si è inutilmente invocato», scrive. Annunciando l’ingresso nel M5S, «l’unica possibile speranza per questa mia sfortunatissima e amatissima Agrigento».
Quella dell’aspirante portavoce La Gaipa – simpatie giovanili per il centrodestra, ma mai impegnato in politica – per il grillismo praticante è dunque una conversione piuttosto recente. Circostanza che innesca più di un mal di pancia fra gli attivisti agrigentini di più antica militanza. Tant’è che il 9 agosto, all’indomani dell’incoronazione di La Gaipa nelle Regionarie dei 5stelle (l’elezione in rete dei candidati nelle liste provinciali) si alza subito il muro del puritanesimo. I “Grilli di Agrigento”, «dopo attenta discussione all’interno del meetup», denunciano la «criticità del sistema, che ha consentito a chi non ha mai svolto un solo giorno da attivista all’interno del Movimento, di candidarsi per le elezioni regionali e di essere scelto per rappresentare i 5 Stelle». Il meetup, sebbene già disconosciuto dai vertici regionali del movimento, «prende le distanze» e «non riconosce la candidatura» di La Gaipa, «perché mancante dei requisiti di attivista».
Ma la discesa in campo ormai è inarrestabile. L’albergatore, con un ulteriore gesto di correttezza, si dimette anche dalla carica di presidente del consorzio turistico “Valle dei Templi”, «per ragioni di opportunità» in quanto nell’associazione, che raggruppa una cinquantina di operatori turistici, «sono presenti diverse sensibilità politiche». La Gaipa, forte anche dell’esperienza di giornalista (è pubblicista, iscritto all’Ordine dal novembre 2002, ex collaboratore di diverse testate, fra le quali la nostra) imposta una strategia di grande impatto comunicativo. Molto efficace, ad esempio, il suo video di presentazione sulla piattaforma “Rousseau”.
Indossando una camicia bianca di forgia molto renziana, definisce «una scelta di cuore» la candidatura nel M55, visto che «io facevo l’attivista prima di conoscere il movimento», ed è «naturale inserirmi in questo mondo meraviglioso».
La Gaipa alle Regionarie ottiene per un pelo il quinto posto provinciale, l’ultimo utile per ottenere la candidatura all’Ars, con appena 42 voti sul web. Appena uno in più del sesto classificato, Roberto Speciale. Ma in campagna elettorale si fa notare per spigliatezza e capacità oratorie. Lo ricordano ancora, gli agrigentini, l’imprenditore sul palco di piazza Cavour, nel comizio finale del 3 novembre. «Madonna, che emozione! Ma quanti siamo? Migliaia, anche se per la Questura saremo in trecento…», l’esordio avvolto in un impeccabile abito blu. Poi l’attacco ai «politici agrigentini che occupano i vertici delle istituzioni» e che «ogni cinque anni vengono a chiederci il voto dopo averci traditi». Con lui Giancarlo Cancelleri e Luigi Di Maio: «Ho cominciato a stalkerizzarli, portandoli alla Valle dei Templi e parlando di turismo e beni culturali».
I due settori che per La Gaipa sono passione e lavoro. Lui che, forse inconsapevole del chiacchiericcio sui contrasti con alcuni dipendenti, va fiero del suo impegno in «iniziative culturali innovative legate all’archeologia». Il fiore all’occhiello? Proprio l’albergo al centro dell’indagine per estorsione, il «primo archeo-hotel del mondo». Del quale decanta «eventi culinari legati alle tradizioni gastronomiche dell’antichità e persino la riscoperta di trattamenti e rituali estetici del passato quali il massaggio con lo strigile». Molti dei 4.357 cittadini che l’hanno votato – primo dei non eletti nel M5S ad Agrigento – non sanno che parla di un raschietto di metallo utilizzato dagli atleti, già in epoca greca, per detergere sudore e polvere. Nessuno, insomma, ha chiesto a La Gaipa cosa fosse lo strigile. Ma forse – adesso, col senno di poi – avranno tante altre domande da sottoporre al mancato deputato regionale grillino accusato di estorsione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA