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Governo, ultimi ritocchi a squadra e programma: M5s e Pd col fiato sospeso per il voto su Rousseau

Di Michele Esposito |

ROMA – Giornata decisiva per la trattativa Pd-M5S sul governo. Una girandola di riunioni si è succeduta in mattinata prima del vertice tra i capigruppo M5S e quelli Pd, previsto a Palazzo Chigi per le 15:30 per fare il punto definitivo sul programma. La mattinata si è aperta con l’inizio delle votazioni sulla piattaforma, alle ore 9. E i numeri dei votanti, dopo due ore di consultazioni, era già altissimo: 29.781 click. Nelle prime fasi della consultazione la piattaforma ha subito alcuni rallentamenti ma, ha spiegato l’Associazione Rousseau assicurando la regolarità del voto, si è trattato di ritardi nell’ordine dei secondi.

Parallelamente, a Palazzo Chigi si è riunito lo stato maggiore del M5S: il capo politico Luigi Di Maio ha incontrato molti dei big pentastellati, dai ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro a Massimo Bugani, fino a Giancarlo Cancelleri. A Palazzo Chigi, nel corso della mattinata hanno fatto tappa anche il sottosegretario Vincenzo Spadafora, il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli, il suo omologo alla Camera Francesco D’Uva e il senatore Nicola Morra. Mentre una riunione tra il premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione Pd formata da Andrea Orlando e Dario Franceschini, inizialmente prevista in mattinata, e slittata. Forse al tardo pomeriggio.

I due movimenti politici stanno mettendo a punto il programma del governo giallorosso: tra i punti principali dell’accordo la riduzione delle tasse sul lavoro, il salario minimo, la neutralizzazione dell’aumento dell’IVA, sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa, gli investimenti mirati all’ammodernamento delle attuali infrastrutture e alla realizzazione di nuove infrastrutture, la riforma sulla riduzione del numero dei parlamentari, la legge sul conflitto di interessi.

Da sciogliere ancora il nodo della squadra e dei nomi per i ministeri chiave, a partire dal Mef. Nodo che sarà affrontato, probabilmente, solo a votazione su Rousseau terminata.

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Nel frattempo Di Maio continua a non esporsi. «Ho votato ma il mio voto è segreto. Comunque vada sarà un successo della democrazia diretta», ha sottolineato il leader M5S mentre da Milano Davide Casaleggio ha annunciato che, dopo le 13, i votanti hanno superato quota 56mila. «Un record mondiale di partecipazione online a una votazione politica», ha esultato il «guru» di Rousseau. Alle 18 la consultazione si è chiusa come da programma, con circa 80.000 iscritti che hanno espresso il loro parere. Adesso si aspetta che l’associazione Roussea renda noto l’esito della consultazione online.

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C’è grande attesa per sapere cosa deciderà la base del MoVimento, ma il Pd non sembra essere troppo preoccupato, almeno a parole. «Non credo che il M5s voglia suicidarsi e che ci siano dubbi: è un atto di responsabilità, se non si va a un governo si va a elezioni con l’aumento dell’Iva e la recessione, non solo un bagno di sangue per l’Italia ma anche per i grillini. Sono ottimista perchè facciano prevalere il buonsenso», ha detto per esempio Matteo Renzi parlando ai microfoni La7.

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