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Agata, l’ex geometra oggi designer di golosi “duci d’amuri”
Adrano (Catania ) – Una geometra con la vena artistica nel Dna (il papà scolpiva il legno, uno zio era pittore, come pure la sorella Silvana, pittrice di livello internazionale) che a un certo punto della vita ha incanalato l’estro e il talento non più nella progettazione e decorazione di interni ma nella pasticceria artistica (dal cake design alle uova dipinte), per arrivare poi al culmine (finora) della carriera con la realizzazione di “Agata duci d’amuri”, una riproduzione fedele e in scala del busto reliquario della patrona catanese realizzata in porcellana fredda con altre 16 artiste del cake design e dello sugar flowers dell’associazione Ristoworld. Ma nella quarantenne adranita Agata Consoli c’è molto di più: l’aspetto che lei considera prevalente nella sua vita è quello di moglie dello chef Claudio Leocata, proprietario del ristorante Beauty Garden Banqueting di Biancavilla (col quale sta dai tempi della scuola e «senza il quale – sottolinea – non potrei vivere») e di mamma di tre figli, rispettivamente di 15, 10 e 3 anni.
«Ho il diploma di geometra – racconta – e non mi sono iscritta ad Architettura perché mi volevo sposare: con Claudio eravamo infatti fidanzati dall’età di 14 e 15 anni. Mi sono sposata nel 2002 e, spinta dalla mia passione nel decorare, ho seguito nel 2012 un corso di scenografia per eventi, diventando così una wedding designer. Ho seguito anche un corso in cake design: litigavo infatti sempre con i pasticceri perché non mi preparavano mai il dolce creativo che chiedevo loro». E fu subito amore a prima vista: prima a livello amatoriale, preparando torte per amici e parenti, poi per il ristorante di famiglia. Arti affinate con vari corsi (oltre quelli di wedding design e di cake design, anche sugar flowers, modelling, decorazione con ghiaccia reale, aerografia, cioccolateria, bilanciamento di pastafrolla, biscotteria e torte da forno, pasticceria e decorazione di biscotti con ghiaccia reale). Corsi che hanno consentito alla associata adranita di Compait, Ristoworld, Food and Cake design («Credo nell’associazionismo che fa crescere», sottolinea) di brillare, classificandosi sempre tra i primi tre in diversi concorsi di cake design e di decorazione di uova di Pasqua. «Mi occupo di Sweet table (allestimenti per tavoli) ma soprattutto di torte in pasta di zucchero: progetto con i miei clienti più esigenti (anche intolleranti al glutine) le torte che sognano per i loro eventi, lasciandoli sempre stupiti e soddisfatti. Io non curo infatti soltanto l’estetica nelle torte, ma anche il gusto: utilizzo materie prime fresche e prodotti regionali (arance, limoni, mandorle, pistacchi ricotta), con cui valorizzo l’ottima pasticceria siciliana ed italiana».
Insomma, il bello della vista unito al buono del gusto, che è un po’ la caratteristica che differenzia il cake design italiano da quello anglosassone: «Le torte inglesi e americane sono asciutte, dure e compatte perché a base di burro e quindi non c’è bisogno di mettere bagna. Ciò permette loro di raggiungere altezze notevoli. Invece la nostra italiana – io faccio una classica italiana con tanto di bagna e di morbidezza di pan di spagna – non può raggiungere queste altezze, perché la torta è morbida e non regge il peso. Ci aiutiamo allora facendo la base di polistirolo, ma la parte edibile sono solo i 5 centimetri finali morbidi in cui il cucchiaino affonda in modo sublime». Da maggio 2017 Agata Consoli è responsabile nazionale del cake design di Ristoworld Italy: «Quando mi hanno dato questo ruolo, volevo fare qualcosa che consentisse a questo settore di essere conosciuto, riconosciuto e vantato da tutti. Volevo quindi realizzare un progetto che valorizzasse il cake design coinvolgendo quante più persone possibili, con un’elevata difficoltà e un legame con il territorio e le sue tradizioni che gli consentisse di essere riconosciuto all’esterno». Nasce così il progetto di Agata duci d’amuri, riproduzione fedele del busto di Sant’Agata in scala reale in porcellana fredda (ovviamente non edibile, ma con una tecnica di lavorazione simile a quella della pasta di zucchero). «Abbiamo stimato circa 3.000 ore di lavoro per realizzarla, sono riuscita con orgoglio a formare un gruppo di lavoro di ben 16 professioniste da tutta la Sicilia, ho diviso i ruoli in modo che ogni dettaglio del progetto e dell’evento andasse a buon fine e nulla fosse lasciato al caso, coordinando a distanza tutti, nel rispetto dei tempi ed esigendo la precisione che l’opera richiedeva. È stato un lavoro enorme, però si sono appassionate tutte: ognuna ha fatto il pezzo assegnatole, il 15 gennaio tutte assieme nel mio ristorante abbiamo assemblato la statua che a fine gennaio è stata consegnata nella chiesa di Sant’Agata la Vetere, dove si trova tuttora. È stata una esperienza meravigliosa: nelle difficoltà ci siamo aiutate tra noi, con una collaborazione bellissima. E la porto nel cuore con grande orgoglio questa opera, per me importantissima».
Altra creazione, questa volta singola, che Agata Consoli ricorda con orgoglio è una testa di moro femminile realizzata per Cibo Nostrum a maggio, anche questa realizzata in tempi record (una settimana): «Una scultura edibile e decorativa, non da mangiare ma solo da ammirare». Ed esposta da allora pure in altre occasioni. «La testardaggine e l’incapacità di stare ferma» sono per Agata Consoli gli ingredienti del suo successo. «Io sono testarda e amo da sempre le cose belle, le feste, l’allegria, la convivialità». Un’allegria e un ottimismo che non lasciano spazio a rimpianti: «Nessuno. Ho avuto tutto dalla vita: un marito meraviglioso che è entusiasta di me e mi coccola e dei figli fantastici, in salute, che mi amano. No, non mi manca niente». Dei figli che segue con grande attenzione, relegando il suo lavoro alle ore notturne per non togliere nulla alla sua famiglia: «Quando i miei figli alle 23 vanno a letto, scendo nel mio laboratorio e mi dedico alle mie creazioni, restando a lavorare anche fino alle 4 del mattino. Alle 7 mi sveglio di nuovo e sono pronta per i miei figli, perché me li devo godere». Una vita frenetica, quindi, quella di Agata Consoli, che non per nulla annovera tra le maggiori difficoltà «gli orari, il sonno perso, il fatto di riuscire a seguire tutti contemporaneamente, il dovere interrompere il lavoro per dare conto ai familiari: per questo preferisco lavorare di notte in modo che nessuno mi disturbi. È insomma un po’ troppo “corri-corri” la mia vita, però mi piace così, ne sono entusiasta, non riesco a stare ferma».
La sua più grande soddisfazione professionale è stata la realizzazione del busto di Sant’Agata. Una soddisfazione professionale che si riverbera nel privato: «Ancora oggi mi riconoscono per questa opera. Per anni sono stata l’ombra prima di mia sorella, poi di mio marito. È bello ora essere riconosciuti per quello che si è, non essere l’ombra di nessuno. Ora non mi dicono più “tu sei la moglie di Claudio Leocata che ha il ristorante”, oppure “tu sei la sorella di Silvana Consoli” ma “tu sei Agata Consoli”. E io ho lavorato tanto per avere una mia immagine». E anche se la nostra terra si dimostra a volte un po’ avara, «io non lascerei mai la mia Sicilia: il lavoro se non c’è si inventa. Mio padre mi ha insegnato che solo tramite il sacrificio si può ottenere ciò che si vuole. Nel 2017 Ristoworld mi ha insignito del premio Ofelia e poi del premio Gogol come ambasciatore del sorriso: quando mi hanno dato il premio Gogol, l’ho dedicato ai miei genitori, perché se io oggi ho il sorriso, se io oggi sono quella che sono, è perché loro mi hanno insegnato ad esserlo, mi hanno dato i valori giusti e tuttora mi sostengono».
Ai giovani, anzitutto ai suoi figli, consiglia «di avere rispetto per le persone: specialmente se sono più grandi di te, avranno sempre qualcosa da insegnarti. Avere dunque sempre le orecchie aperte, ascoltare e crescere, apprendendo dagli altri: essere quindi sempre umile e rispettoso, gentile, sorridente e il resto verrà da sé».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA