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Picchiavano figlia di sei anni, arrestati madre e convivente

Di Redazione |

FURCI SICULO (MESSINA) – All’apparenza una famiglia normale, senza gravi problemi economici, di salute o dipendenze, che vive in una casa in periferia in un piccolo paese di circa tremila abitanti dove tutti si conoscono, Furci Siculo (Me). Una coppia stimata e ben voluta dalla comunità, entrambi con lavori saltuari, e che, anche se con difficoltà, conducono un’esistenza dignitosa. I due conviventi ora si trovano in carcere a Gazzi per le presunte sevizie e i maltrattamenti nei confronti di una bimba di 6 anni, figlia più piccola della donna, che ha 31 anni, mentre il compagno ha 36 anni.

Secondo gli investigatori, la coppia si sarebbe coperta vicendevolmente continuando a perpetrare le violenze sulla bambina, descritta come molto vivace, ma che non dava grandi problemi e si comportava come tanti altri della sua età. La bimba sarebbe vissuta nel terrore della madre e dell’uomo che viveva con lei, dopo che la donna aveva divorziato dal padre. Sarebbe bastato un piccolo pianto per scatenare la violenza dei due, che non avrebbero esitato a colpire con calci e pugni la piccola. Non avrebbero avuto lo stesso atteggiamento con l’altra figlia della donna, anche lei minore di 8 anni, probabilmente solo perché meno vivace della sorellina. In diverse occasioni, è l’accusa, la coppia avrebbe procurato ecchimosi e lesioni alla bambina che in un’occasione è stata portata in ospedale, facendo credere che fosse caduta dalla bicicletta, ma i sanitari si sono insospettiti e hanno voluto vederci chiaro. Hanno quindi avvertito i carabinieri che hanno subito avviato le indagini raccogliendo diversi riscontri e inchiodando la coppia.

I militari della compagnia di Taormina hanno eseguito stamani due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei conviventi, emesse dal gip di Messina su richiesta della locale Procura, con le accuse di maltrattamenti verso fanciulli e lesioni personali. Inoltre, il tribunale per i Minori di Messina, con apposito decreto e su richiesta della locale Procura per i Minori, ha sospeso in via d’urgenza la responsabilità genitoriale alla madre sulle due figlie minori, vietandole di poterle incontrare. L’immediatezza della risposta della polizia giudiziaria si ricollega anche a una specifica preparazione professionale nell’affrontare questi reati, sollecitata e coordinata dalla Procura, che ha stabilito precise modalità operative per tutelare le vittime vulnerabili in questi casi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA