Catania
Un’altra valanga nella Valle del Bove «Mai vista una così grande in 25 anni»
Etna – Dato ormai per assodato che sulle piste da sci e nelle località turistiche di entrambi i versanti dell’Etna non è possibile che si verifichino slavine o distacchi di neve pericolosi per l’incolumità dei turisti, c’è chi uno scivolamento della neve molto simile ad una valanga l’ha rilevata nella Valle del Bove.
Si tratta di Fabio Cannavò di Acireale, appassionato di meteorologia e componente dell’associazione Meteo Sicilia. Il suo amore per la montagna sembra essere così grande da spingerlo continuamente a percorrere i fuoripista dell’Etna più estremi da novembre fino a giugno. Insomma se c’è neve lui è lì e questo gli permettere di conoscere bene i versanti del Vulcano. Così quando ha visto delle foto aeree non ha avuto dubbi. «Ci troviamo nella parte centro settentrionale della Valle del Bove. – ci spiega – Una valanga è partita da quota 2.400-2.500 metri con un fronte larghissimo di quasi due chilometri. In pratica il distacco si è verificato nei pressi di monte Simone ed è arrivato ai 1.900 metri dei monti Centenari. Più o meno 500 metri di dislivello».
Cannavò riesce quasi a dare una data ed un ora al distacco di neve. «Quasi sicuramente si è verificato il 24 gennaio. Sopra la neve ghiacciata, infatti, sono caduti circa 50 centimetri di neve più bagnata, pesante secondo i miei calcoli dai 400 ai 450 chili per metro cubo. Poiché la Valle del Bove è particolarmente soleggiata non è difficile ipotizzare che il distacco d neve si sia verificato dalle 10 alle 12 del mattino».
Secondo Cannavò il fenomeno ha dell’eccezionale: «Né io né miei amici che frequentano l’Etna da 25 anni abbiamo mai visto una cosa così. Quello che stupisce è il fronte di due chilometri». Per fortuna, ci spiega, quella non è una zona particolarmente battuta dai turisti occasionali, ma dagli appassionati di sci fuoripista sì. «Io ci vado spesso – infatti racconta – come i frequentatori più assidui. Ogni stagione posso passarci un paio di volte. Quella zona però fa parte di un itinerario che parte dal cratere di nord est, passa per la Valle del Leone e da Monte Simone per uscire a Pietracannone. Certo – conclude – ci passano gli sciatori più esperti».
Anche il Corpo Forestale conferma che dentro la Valle del Bove si è verificato quello che definisce «un distacco importante», ma la domanda è: quel che ha raccontato Fabio può essere definita una valanga? Molti dicono di no, declassando il fenomeno semplice distacco. Per l’Aineva, l’associazione delle Regioni autonome dell’arco alpino italiano, che coordina le iniziative di prevenzione ed informazione nel settore della neve e delle valanghe, la definizione di valanga è una «massa di neve o ghiaccio che si stacca dalla sommità di un monte e precipita a valle slittando sui pendii, accrescendosi di volume durante la caduta». E giusto aggiungere però che se si tratta di valanga, questa, di certo, è di superficie e la pericolosità è data dalla massa di neve che si muove.