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Calcio Catania, in campo scende anche il sindaco: «La Serie B ci spetta»

Di Giovanni Finocchiaro |

«Il Catania, obiettivamente, merita la Serie B». Il sindaco Salvo Pogliese scende in campo ufficialmente per chiedere quel che, dopo il ricorso vinto dal Novara che ha ridisegnato la graduatoria dei ripescaggi, è diventato un diritto del club rossazzurro.Il sindaco parla alla vigilia dell’udienza in Corte Federale d’Appello che domani tratterà il ricorso del Novara sulla norma dei ripescaggi, accolto in primo grado dal Tribunale Federale Nazionale. Domani saranno esaminati i ricorsi di Ternana, Siena e Pro Vercelli contro la sentenza del Tribunale Federale Nazionale, il quale, annullando la delibera della Figc, ha collocato Catania e Novara ai primi posti della graduatoria.

Intanto, sindaco Pogliese, ha ripreso il suo posto allo stadio da cittadino comune.

«Ho assistito al 3-0 inflitto al Como con la vecchia guardia in campo. Ed è stato un buon inizio».

Impressioni sulla squadra?

«Lodi, al di là di tutto, come al solito, ha una marcia in più».

Era la ”prima” di Sottil sulla panchina del Catania.

«L’allenatore ha cominciato a dare un’impronta. A livello psicologico è stato un bene cominciare in questo modo, con una vittoria senza i nuovi acquisti e senza subire reti».

Il pubblico? C’erano 5 mila persone allo stadio.

«Ed è una dimostrazione ulteriore di attaccamento alla maglia in una domenica di luglio molto afosa. Considerato anche il livello dell’avversario, lo considero un dato pazzesco. Cresce l’entusiasmo».

Siamo alla vigilia dell’udienza in Corte Federale per discutere dei ricorsi e dei ripescaggi.

«Abbiamo le carte in regola per tornare in B. Abbiamo meritato il salto. La classifica dei ripescaggi parla chiaro, ci sia dato quel che è un merito».

La città intera è in ansia da giorni.

«La B sarebbe per noi un risultato di grande importanza. Parlo per la città e anche per società. Lo meritano i tifosi e lo merita Catania in un momento di difficoltà della vita di tutti i giorni. La B darebbe una spinta di prestigio sul piano economico e sportivo. L’anno scorso la squadra ha perso la finale per un rigore, dunque…»

Sindaco, lei accennava al ritorno di immagine per Catania. Ma non solo.

«Ci sono illustri docenti universitari che hanno studiato la valenza del calcio in ambito economico e territoriale. Ritornare quanto meno in B, in un palco nazionale, è fondamentale per il ritorno mediatico, per il ruolo che ha il Catania nel mondo del calcio nazionale. Non dimentichiamo la storia della società, le presenze record allo stadio. Torno al dato della partita con il Como: 5 mila presenze in Coppa a luglio. Nessuno, scorrendo i dati dei tabellini del primo turno, ha avuto una presenza superiore alla nostra».

Parla da sindaco, ma anche da tifoso.

«Mi permetto di farlo perché seguo il Catania costantemente dal 1986. Avevo 14 anni, ma la prima partita, Catania-Samb, la vidi nell’81-’82 perché mio padre mi condusse allo stadio. Poi, dal 1986 ho assicurato la mia presenza costante in curva».

E ha fondato gli Indians.

«Sono stato uno dei fondatori. Ho fatto (sorride, ndr) il capo corista. Ho alternato presenze nella Sud e nella Nord. Da cinque anni seguo il Catania dalla tribuna B e sempre con gli stessi amici».

Nessun privilegio.

«Perché dovrei? Ho sempre rifiutato l’abbonamento gratuito per dare un segnale e poi perché sono tifoso non da tribuna Vip. Almeno quando gioca il Catania liberatemi da vincoli istituzionali».

In conclusione, sindaco Pogliese, che cosa dobbiamo aspettarci dalla prima riunione di mercoledì?

«Spero una conclusione celere e positiva. Io sono molto, ma molto fiducioso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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