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Estate: adolescenti in vacanza sui social, ecco come frenare cyberdipendenza

Roma, 23 giu. (AdnKronos Salute) – In vacanza sì, ma sempre connessi. Non importa che ci trovi al mare o in montagna: l’attività preferita per gli adolescenti è essere in Rete, in particolare sui social. Basta guardarsi intorno per vedere i giovanissimi sotto l’ombrellone, sul lettino o addirittura sul materassino armati di smartphone o tablet, […]

Di Redazione |

Roma, 23 giu. (AdnKronos Salute) – In vacanza sì, ma sempre connessi. Non importa che ci trovi al mare o in montagna: l’attività preferita per gli adolescenti è essere in Rete, in particolare sui social. Basta guardarsi intorno per vedere i giovanissimi sotto l’ombrellone, sul lettino o addirittura sul materassino armati di smartphone o tablet, che si sfogliano le pagine dei social network e si scattano foto da postare. Dallo svago alla cyberdipendenza, il rischio è che ansia e malessere prendano il sopravvento, si perdano ore di sonno e cresca l’irritabilità. “L’utilizzo della Rete nella vita di tutti i giorni è ormai sempre più inevitabile e automatico”, dice all’AdnKronos Salute Eleonora Iacobelli, psicologa, vicepresidente Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) e responsabile trainer del centro Bioequilibrium.

“Il modo di vivere l’infanzia e l’adolescenza è inevitabilmente mutato da una generazione all’altra – continua Iacobelli – e tra le cause principali vi è l’uso costante di dispositivi connessi alla Rete come social network e messaggistica istantanea. Può accadere che i genitori, a volte, facciano fatica a comprendere questo nuovo modo di interagire dei propri figli e ciò può complicare la comunicazione con loro”.

“Le ultime generazioni sono abituate a essere costantemente connesse, anche in vacanza sono sempre con un occhio al cellulare. Recenti ricerche – ricorda l’esperta – mettono in guardia sulla pericolosità della dipendenza da Internet, che è in grado di influenzare e modificare la chimica del cervello: sembra che chi ne soffra non riesca a stare lontano dal telefono per più di un’ora senza farsi sopraffare da stati di ansia, panico e malessere. Questo provoca uno squilibrio nei rapporti tra i neurotrasmettitori”.

“Passare molte ore con il telefono in mano – continua Iacobelli – influenza la nostra salute anche in termini psicologici: sedentarietà, irritazione e secchezza oculare, diminuzione delle ore di sonno, dolori al collo e alle spalle, agitazione, irritabilità. Dunque l’osservazione diventa fondamentale per evitare che i ragazzi diventino dipendenti”. Ecco allora una lista di consigli pratici, stilati dallo staff di Bioequilibrium, per migliorare il rapporto tra genitori e figli riguardo l’uso dei dispositivi in vacanza:

1) Non limitarsi a vietare l’uso del telefonino, ma dare opzioni e attività alternative;

2) Se lo si ritiene necessario, si può stabilire con il ragazzo un tempo massimo giornaliero di utilizzo dei dispositivi o vietarli in determinati momenti della giornata (per esempio pranzo o cena);

3) Condividere momenti di svago o interessi comuni;

4) Stimolare i ragazzi ad avere degli hobby e interessi non inerenti alla tecnologia;

5) Rinforzare e valorizzare quegli interessi che favoriscono la loro crescita personale e sociale;

6) Invogliare i ragazzi a praticare uno sport all’aperto, meglio se di squadra, che favorisce la socializzazione;

7) Tenere presente che, una volta data una regola, è di fondamentale importanza non consentire deroghe; ciò genererebbe confusione e la percezione nel ragazzo che la regola non abbia importanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA