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Marsala, sferrò una ginocchiata ad un avversario, condannato calciatore

Di Redazione |

Un campo di gioco non è un’arena per gladiatori dove è consentito tutto. E’ quanto ha sostanzialmente stabilito la quinta sezione penale della Cassazione, che ha confermato la condanna a 600 euro di multa, per lesioni colpose, inflitta nei due precedenti gradi di giudizio a un calciatore di Marsala, Giovan Battista Sansica, di 34 anni, che il 15 marzo 2008, sul campo comunale di Strasatti (frazione di Marsala), durante un incontro di calcio di Prima Categoria tra le squadre della Borgata Terrenove e del Calatafimi, colpì un giocatore avversario, Giuseppe Cottone, atleta della squadra ospite, con una ginocchiata alle costole, provocandogli lesioni che i medici giudicarono guaribili in sei giorni.

Fu un fallo di reazione, peraltro dopo un suo fallo, che a Sansica costò l’espulsione. E poi anche la denuncia, sporta dall’avversario, per lesioni. Nelle motivazioni, la Cassazione sottolinea «la particolare ed ingiustificata violenza della condotta, ten uta ‘a gioco fermò, oltretutto dopo un fallo di gioco dello stesso imputato, e posta in essere con tale intensità lesiva, da essere del tutto eccentrica rispetto ad un contesto di tipo sportivo». I magistrati della Suprema Corte non hanno, quindi, condiviso le argomentazioni dell’avvocato difensore Diego Tranchida, secondo il quale invece «il caso rientrava senz’altro nell’ambito del rischio consentito proprio dell’agone sportivo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA