Archivio
Mafia e politica, il clan: «Cancelleri? Un voto bruciato». Nelle carte il sostegno ad altri candidati
CATANIA – La politica è l’arte del possibile. Ma anche dell’impossibile, volendo. Eppure, nell’era del populismo e della lotta alla casta, le elezioni sono una cosa seria. Almeno per la mafia. Che ad Avola decide di puntare su Pippo Gennuso, «il nostro santo».
Non certo per una scelta ideologica, ma – secondo le accuse della Dda di Catania, tratte da una voluminosa informativa dei carabinieri di Siracusa – per un patto economico. Con tanto di tariffa: 50 euro a voto, trattabili.
La serietà e l’affidabilità della cosca dei Crapula si misurano anche con il rifiuto – d’onore – di appoggiare altri candidati. Nell’ordinanza il gip di Catania, Giuliana Sammartino, descrive una «conversazione riservata» fra il deputato regionale arrestato e tale Fazzina. Nella quale «il Gennuso si mostrava interessato ai politici sostenuti» da Salvatore Giuliano (capo del gruppo mafioso di Pachino ritenuto vicino ai Triglia) e da Pietro Spataro (consigliere comunale, denunciato con Giuliano e l’ex sindaco di Pachino, Paolo Buonajuto «per reati contro la pubblica amministrazione»). E Gennuso lo fa «citando “Cutrufo” e “Coltraro” mentre l’interlocutore si raccomandava di non rivelare nulla della loro conversazione». Il riferimento è ad altri due candidati siracusani all’Ars: Gaetano Cutrufo (Lista Micari) e l’uscente Giambattista Coltraro (Udc).
Fazzina: … ti stavo dicendo (abbassa la voce n.dr.)…
Gennuso: … chi?,.
F: Giuliano…
G: … eh …
F: … Spataro … (incomprensibile)…
G: … eh… (incomprensibile)… A chi stanno portando …
F: … a Nino …
G: … me lo devi fare sapere … tu mi mandi il messaggio…
F: … fino all’altro… fino all’altro ieri … fino all’altro ieri… ehh …
G: … tu mi mandi il messaggio e mi scrivi “Cutrufo”… “Coltraro” … quello che è …
F: … (incomprensibile)…
G: … solo il messaggio …
F: ... sì. Perfetto …
G: … (incomprensibile)…
F: restiamo così… Va bene. Se so qualcosa … perché dovevano chiudere con loro e non hanno chiuso…
G: … va bene?
F: Tu non sai niente
G: Proprio niente, niente.
E poi ci sono i politici “bannati”. Quelli che i sodali del clan non vogliono votare. In una conversazione del 13 ottobre 2017, in piena campagna elettorale, Francesco Giamblanco (arrestato), genero del boss Michele Crapula, viene intercettato con Massimo Rubino e Delfio Buscemi. «Con le votazioni come siamo combinati?», chiede. Lui ha raggiunto una bozza di accordo: «Io me lo sono già andato accavallari ». Giamblanco chiede «esattamente chi votare». E Rubino specifica: «Pippo Gennuso».
Il dialogo si fa fitto.
Giamblanco: «Tu mi devi dire ora a chi dobbiamo consumare… tu dimmi a chi dobbiamo consumare».
Buscemi: «… che lo bruciamo».
Rubino: «L’unico che qua può fare lutto quello che è … è Pippo Gennuso».
Buscemi: «Diamoci il voto a Cancellieri e lo bruci… cinque stelle».
Non è dato sapere se «lo bruci» è riferito al sostegno da non dare a Cancelleri o all’intenzione di danneggiare qualcuno votando M5s.
Poi emerge un altro niet. Buscemi è chiaro: «E vi faccio vedere, ma no a chiacchiere che ancora vi mettete a giocare qua con la sorella di Cannata (Luca, sindaco di Avola, fratello di Rossana, candidata di Forza Italia, ndr) con questo curnutu di merda e bastardo… e gliel’ho detto … e gliel’ho detto Errico là, nella cosa … chissu manco ‘na telefonata e manco una mangiata… doveva fare una mangiata…».
Pollice verso pure per un altro big della politica siracusana. Il 19 ottobre 2017, al ristorante “Tivoli”, all’improvviso uno dei presenti fa il nome di Pippo Gianni. Ma i presenti si ribellano: «Di nuovo ‘sto Pippo Gianni? Chi cazzo è Pippo Gianni?». Lo stesso giorno viene registrata una conversazione tra Giamblanco, Rubino e altri soggetti non identificati. Rubino si rifiuta di appoggiare candidati diversi («con Edy Bandiera…ma levati!»), e conferma che l’accordo i Crapula: «Diecimila euro gli stiamo dando, ci sputi… ci sputi… diecimila euro ci sputi…». E qui, stavolta, il gradimento politico non c’entra.
Twitter: @MarioBarresi
COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA