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I giudici di Messina: «Dai Genovese capacità e pervicacia criminale»

Di Redazione |

«La personalità e i ruoli degli indagati, gravi fatti pregressi in qualche modo collegati, il contesto nazionale e locale in cui si incastonano i reati ascritti, il livello delle somme e beni oggetto di richieste e la costante valenza penale dei comportamenti, forniscono un quadro di una gravità eccezionale».

E’ quanto scrivono i giudici del Tribunale di Messina nel provvedimento di sequestro penale che ha colpito l’ex deputato Francantonio Genovese e il figlio Luigi Genovese, neo deputato Ars eletto lo scorso 5 novembre, oltre la moglie Chiara Schirò, la sorella Rosalia Genovese, il cognato Franco Rinaldi e altri parenti.

Per i giudici «la gravità dei fatti non è indice per l’applicazione di una pena ma può essere valutata come elemento che evidenzia, per capacità e pervicacia criminale, per il livello dei “mondi e dei modi” con cui si agisce, rilevante rischio di aggravamento e reiterazione di reati ed esigenze cautelari correlate».

I giudici parlano quindi di «indizi gravi, plurimi e convergenti», evidenziando il «rischio reiterazione con riferimento a somme sparite e a successivi introiti, molto elevate».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA